“Non entriamo nei modi e nelle diatribe politiche. Diciamo solo che questo terreno è l’unico posto a Montevarchi dove giovani e meno giovani possono svolgere uno sport per tutti, senza pagare un euro”. Il Comitato Giglio lancia un appello agli amministratori montevarchini perché ripensino alla scelta di concedere per 9 anni a un soggetto privato una porzione del giardino compreso tra via Fratelli Cervi e viale Cadorna. Dei 7500 metri quadri del parco ne sono stati assegnati ad una società di Arezzo 1200 per realizzare una struttura ludico – ricreativa per i bambini e un punto di somministrazione di alimenti e bevande.
Un provvedimento al centro delle osservazioni dei gruppi di minoranza consiliare che avevano criticato chi governa Palazzo Varchi per non aver dato adeguata pubblicità al bando, aprendo un confronto con i residenti sulla questione, e perché consideravano l’affidamento un’occasione mancata per incentivare l’imprenditoria giovanile montevarchina o le molte onlus e associazioni anche sportive. Dal canto suo il sindaco Silvia Chiassai Martini aveva rivendicato la piena trasparenza e correttezza delle procedure amministrative e la portata di un progetto che verrà incontro alle esigenze delle famiglie di contare su un servizio al coperto inedito e utile per lo svago e il divertimento dei bambini. Quell’area, aveva poi ricordato, è stata designata come luogo di raccolta per le emergenze e idonea agli scopi previsti dal Piano di Protezione Civile.
Precisazioni di cui il Comitato del Giglio prende atto andando però oltre con l’invito al ripensamento che esula dalle polemiche per sottolineare che quel parco è molto frequentato dalla comunità. “Qui si pratica calcio, cricket, rugby, gioco del pozzo in maniera popolare e gratuita – scrive. Uno spazio inoltre dove i tanti proprietari di cani possono far correre i loro amici a quattro zampe”. E se è vero che 6300 metri quadri rimarranno con l’originaria destinazione a verde attrezzato, il Comitato ritiene che anche la parziale occupazione della superficie con attività ludiche penalizzi un’area “che ha fatto la storia del quartiere. Ci auguriamo – conclude – che l’amministrazione trovi altri spazi, magari non vissuti, in modo da rendere vive zone di Montevarchi”.
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