Enzo Brogi e l’aneddoto su Vecchioni. “Venne a Cavriglia nel 1981. Quella spaghettata con Nuti…”

Vecchioni e Brogi a Cavriglia nel 1981

Giovedì prossimo Roberto Vecchioni sarà a Cavriglia per un concerto attesissimo. E con l’avvicinarsi dell’evento, Enzo Brogi, ex sindaco di quella che è definita “la porta del Chianti”, ha ricordato un bellissimo aneddoto che si rifà alla notte dei tempi. Era il lontano 1981, ben 42 anni fa, quando il cantautore milanese venne proprio nel paese delle miniere.  “Lo avevo stressato lungamente ed alla fine cedette – ricorda Brogi – Vengo Enzo, ma posso venerdì 17 aprile. Arriverò da Roma, mi fermo a dormire da te, e la mattina successiva riparto per Milano – mi disse – E io ero felicissimo. Grazie, ho un solo cruccio, risposi, venerdì 17 speriamo non porti male!” Eravamo vicini a Pasqua e questo fu il dialogo, più o meno fedele tra me e Roberto Vecchioni. Fissammo, era il 1981″…

“La Biblioteca Comunale di Cavriglia vi invita per un confronto su Musica d’autore e poesia. Così scrivemmo sui manifesti, e facemmo un po’ di pubblicità sull’emittente amica Radio Emme, che avrebbe anche trasmesso il dibattito – ricorda Brogi – Allora ero il presidente di quella biblioteca e conducevo un programma alla radio. Il problema però non fu sfidare i superstiziosi del venerdi 17, bensì il giorno delle chiese aperte che mostrano in viola che Cristo è morto e le vecchie strade del centro odorano d’incenso… per dirla con l’altro poeta cantautore Francesco Guccini. Il parroco don Ilio, si lamentò con il sindaco Divo Parolai che mi cercò. Lo tranquillizzai – continua Brogi –  assicurandogli che avrei chiamato il sacerdote e lo feci subito. Don Ilio capì che il tema del dibattito non confliggeva con la solennità religiosa della data”.

Fu però deciso di evitare l’orario della Processione e l’iniziativa venne spostata alle 22. “Fu una serata partecipata, bellissima ed assolutamente nutriente per l’anima e le emozioni di ognuno di noi – ricorda l’ex sindaco – Molti interventi, compreso quello di Francesco Nuti, anche lui in quei giorni a Cavriglia, per scrivere il suo film. Vecchioni, nel finale, dopo averci raccontato in lacrime che proprio in quei giorni si era lasciato dalla sua compagna Irene, ci regalò nel una struggente Luci a San Siro. Ma non finì lì, non era tardi quando salutammo il pubblico, e così decidemmo di andare a casa dell’allora bibliotecario, Romeo Segoni. Con noi anche Claudio Redditi, Leonardo del Nicola e forse qualche altro amico. Spaghetti aglio olio e peperoncini, in cucina io e il Nuti. Gli altri attorno ad un tavolo per “un pokerino”. Mica avevamo i telefonini e tutte le diavolerie del web – sottolinea Brogi – Allora c’erano le carte, ci si confondeva con quelle e magari un bicchiere di vino. Doppia coppia, full di 9 con assi. Romeo fu più fortunato di Vecchioni. “Né in amore, né nel gioco” sentenziò melanconicamente su di sé il professore. Forse dimenticò che era solo Venerdì 17, in realtà di quelli rimasti nel cuore di tutti noi. Anche a don Ilio fu raccontata quella magnifica serata. Ognuno a suo modo il suo venerdì di Passione”.

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