Il consiglio provinciale di Arezzo approva all’unanimità una mozione sulla scuola Marconi presentata da Morbidelli

Nella sua ultima seduta, il consiglio provinciale di Arezzo ha approvato all’unanimità una mozione presentata dal consigliere provinciale Marco Morbidelli, che è anche delegato per l’edilizia scolastica. Oggetto, ovviamente, quello che è accaduto all’IP Marconi di San Giovanni, con tutti i passi che sono stati fatti. Nel documento è stato ricordato che l’evento al plesso di via Trieste è stato notificato alla Provincia il 5 settembre e immediatamente l’ufficio preposto alla sicurezza della scuola si è attivato per valutare la possibilità di mantenere o meno aperta la scuola. “Purtroppo – si legge nella mozione – il tecnico della sicurezza dell’Isis Valdarno ha valutato che la struttura, per quanto riguarda i controsoffitti, fosse tutta a rischio e quindi ha espressamente richiesto la chiusura della scuola, che è avvenuta e per la quale sono stati immediatamente attivate le procedure di somma urgenza. Gli organi deputati alla certificazione non hanno ritenuto che i controsoffitti fossero a norma secondo le norme oggi vigenti, subentrate successivamente alla loro esecuzione degli anni 80”.

Nella mozione di Morbidelli si fa poi riferimento all’intervento messo in atto dal tecnico della Provincia, che ha iniziato le procedure di messa in sicurezza dei controsoffitti e, avvalendosi di un’azienda leader nel settore, ha ritenuto che un sistema di reti tese a protezione dei soffitti fosse il mezzo più veloce e sufficiente per rimettere in sicurezza l’edificio e renderlo disponibile per l’attività scolastica. “Tutto questo – prosegue la mozione – è stato fatto presente il 5 ottobre in una riunione che il Presidente della Provincia di Arezzo ha promosso, insieme al Sindaco di San Giovanni presso gli uffici del Dirigente Scolastico, con tutte le rappresentanze della scuola: studenti, professori, tecnici del comune di San Giovanni e della Provincia di Arezzo. Presenti anche i Consiglieri Delegati all’edilizia scolastica Morbidelli e alla scuola Chieli e i consiglieri provinciali Spadaccio, Valoriani e Scarnicci”.

“Lo stesso 5 ottobre – si legge ancora – c’è stato un incontro anche con i genitori fuori dalla scuola. In quella riunione si è ritenuto di dover procedere alla ricerca di nuovi locali per l’attività scolastica, venendo meno 22 aule e 17 laboratori dell’edificio Marconi. Nel contempo sono stati restituiti i locali della palazzina di via Piave con alcune stanze più piccole, ma utilizzabili per due laboratori a disposizione degli acconciatori ed è stata verificata la disponibilità dell’aula magna e del locale sovrastante, entrambi di dimensioni molto ampie, che avrebbero consentito l’utilizzo anche di quattro ambienti per la didattica per il corso acconciatori. “Locali per i quali la Provincia ha manifestato la disponibilità a contribuire nei lavori di adattamento necessari – spiega Morbidelli – Nel frattempo sono state individuate, con l’aiuto del Comune di San Giovanni, altre possibili aule nei locali delle suore Stimmatine in Via San Lorenzo, che in poco tempo sono state rese disponibili anche grazie alla Caritas che li utilizzava per le sue attività”. In quei locali sono state ricavate 10 aule, più 2 piccole da utilizzare come aule di interscambio o a fruizione parziale per alcuni tipi di materie o di attività. Questi locali sono stati consegnati il 19 ottobre.

Lo stesso giorno è stato fatto un sopralluogo nella struttura di Via Piave. “Abbiamo appurato che fino a quel momento nessuno dei locali resi disponibili il 28 settembre erano stati utilizzati – prosegue la mozione – Sarebbero poi stati utilizzati a partire dal lunedì successivo due laboratori degli acconciatori. Nessun altro utilizzo era previsto per l’aula sovrastante l’Aula Magna e per gli altri locali attigui, sempre su via Piave. Nel frattempo sono iniziati i lavori di preparazione con l’installazione in tutte le pareti dell’edificio da bonificare di ganci necessari per tendere le reti di protezione. Reti di protezione – ricorda il consiglio provinciale – che saranno certificate e garantite in prima fase per quattro anni. Consentiranno di proteggere gli alunni dai rischi di deterioramento del controsoffitto”.

La Provincia ha poi firmato la convenzione con la Parrocchia della Collegiata San Lorenzo in Montevarchi per 5 ulteriori aule: 4 più un laboratorio del settore moda. “Gli studenti, in questo caso, hanno ripreso l’attività senza alcuna perdita di tempo già nel mese di settembre. Gli organi della scuola hanno però evidenziato la mancanza di ulteriori quattro aule per gli acconciatori. Un problema che, ad avviso della Provincia, aveva già trovato una soluzione con lo spazio ritrovato nella palazzina in via Piave a San Giovanni, proprio per gli acconciatori. Il Preside, comunicando una decisione del Consiglio d’Istituto, ha invece indicato di aver trovato spazi nella Biblioteca Comunale alla Ginestra a Montevarchi invitandoci a sottoscrivere la convenzione con il Comune di Montevarchi. Nel frattempo – si legge ancora nella mozione – i nostri uffici hanno trovato un accordo per le quattro classi indicate dal Comune di San Giovanni nella parrocchia di San Pietro e Paolo zona Bani, luogo ben più prossimo alla scuola e facilmente raggiungibile senza modifiche dei trasporti e soprattutto prossima alla dirigenza dell’istituto”.

“In tutta questa vicenda – ha sottolineato il consiglio provinciale – si sono articolate numerose dichiarazioni sui giornali, inviti, appelli, proteste alimentate da un costante rilascio di dichiarazioni e comunicati attribuiti anche a genitori e studenti che invitano la Provincia a prendere velocemente delle decisioni in tal senso. L’Ente Provincia ha perseguito la più celere esecuzione dei lavori di rimessa in ripristino dell’edificio Marconi. In questi giorni dovrebbero arrivare le reti che potranno essere montate, dato lo stato di avanzamento della collocazione dei ganci per i tiranti”. Una volta letta la comunicazione, è stato richiesto al consiglio provinciale di approvare una risoluzione nella quale si ritiene che “i tempi, le attività, il metodo adottato per la procedura di somma urgenza, la liberazione di alcuni locali, la collocazione nei locali di Montevarchi del settore moda con la relativa firma della convenzione, la messa a disposizione dei locali delle suore Benedettine, la messa a disposizione di quelli di via Piave, l’inizio dei lavori di ripristino e la relativa riconsegna dell’edificio scolastico Marconi siano stati eseguiti con la massima diligenza e rapidità”. Il Consiglio, inoltre, ha preso atto che saranno escluse dalla riconsegna solo tre aule, per le quali si è deciso di applicare una procedura di ristrutturazione completa ed accedere ai finanziamenti regionali idonei alla soluzione”.

Come è stato ricordato nel corso della seduta, ad oggi sono state consegnate 5 aule a Montevarchi,  10 aule più 2 più piccole a San Giovanni nell’ex convento delle suore Benedettine e i locali di via Piave. Su questi ultimi l’Isis Valdarno è stato invitato a concludere i lavori e a utilizzarli per l’urgenza ai fini delle necessità della scuola “anziché percorrere ulteriori ricerche di locali sparsi per il Valdarno con minore idoneità”. Il consiglio provinciale si è poi detto convinto che sia necessario mantenere i corsi di studi della Marconi nella città di San Giovanni e ha invitato la struttura tecnica della Provincia ad accelerare al massimo la messa in sicurezza dei locali del plesso di via Trieste, in modo da poter far rientrare gli studenti nella loro sede originaria, utilizzando al meglio gli spazi disponibili e attualmente inutilizzati (aula magna e locali attigui), per i quali si invita la scuola a chiudere i lavori che
appaiono ormai finit, eliminando eliminando il cantiere che da quattto anni occupa il resede della Marconi. “Lavori che hanno beneficiato del contributo della provincia di Arezzo per 192.000 euro”, ha concluso Morbidelli.

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