“Si è presentato da noi ieri mattina per vedere a che punto era l’organizzazione della tombola dell’Avis. E’ stata l’ultima volta che ho visto Enzo”.
Non trattiene la commozione Andrea Rossetti, presidente dell’Avis di Terranuova, figlio di Pasqualino, uno dei fondatori della sezione terranuovese, nel ricordare Canacci, ucciso ieri sera dalla moglie. Il suo ricordo è più vivo che mai. “La notte scorsa non ho dormito. E’ stata una notizia che ci ha sconvolto”, ha aggiunto. Anche perché la vittima, ieri mattina, si era recato presso l’associazione per scambiare due chiacchiere con i volontari, in vista dell’evento del pomeriggio. “Ci siamo salutati come al solito – ha detto Rossetti -. E lui mi ha chiesto di riservargli una sedia per la tombola. Io gli ho risposto che gli avrei riservato la sedia più bella e importante. Ma non l’ho più visto. E’ stato il nostro ultimo incontro”.
L’Avis terranuovese ha poi scomodato il destino. “Ha voluto che Enzo morisse in un giorno a lui molto caro”. Il Canacci, infatti, che aveva dedicato una vita all’associazione di donatori, il lunedì del Perdono trascorreva gran parte della giornata ad organizzare e a seguire la grande tombola dell’Avis, che anche ieri si è svolta regolarmente.
“E’ stato anche grazie a quei lunedì che la comunità valdarnese ha imparato ad amare Enzo, indipendentemente dalle donazioni di sangue – hanno precisato i volontari -. Sarebbe inopportuno in questo momento, e certamente non di nostra competenza, parlare della dinamica della sua scomparsa. Nel nostro piccolo stringiamo forte la figlia Bianca, promettendo che cercheremo di fare il possibile per stare vicino a lei e alla sua famiglia in questo momento terribile. Di Enzo – ha concluso l’Avis – ricorderemo sempre la risata contagiosa, la battuta pronta e uno spirito di iniziativa che, unito a quello di Pasquale Rossetti, ha dato vita a un’associazione che, oggi più che mai, abbiamo il dovere di rappresentare e onorare. Te lo dobbiamo Enzo, ci mancherai”.
Enzo Canacci in alcuni momenti storici dell’Avis