Non si placano a Montevarchi le polemiche innescate dalla decisione dell’amministrazione comunale di concedere una porzione dell’area verde di viale Cadorna ad un privato per realizzarvi una struttura ludico – ricreativa per bambini con annesso punto di ristoro. A prendere posizione anche + Europa che in una nota ribadisce come lo spazio pubblico rappresenti “uno dei pochi se non l’unico luogo utilizzato liberamente dai cittadini, grandi e piccoli, per giocare a vari sport, per passeggiare, per respirare un po’ d’aria, per far correre i loro cani e comunque una sorta di polmone verde. Un luogo democratico dei cittadini in una sorta di autogestione”.
“Dal governo cittadino di Centro Destra, oramai alla seconda consiliatura, un’amministrazione fortemente sbilanciata a destra dove però vi sono un sindaco (Silvia Chiassai Martini) ed un soggetto politico (Forza Italia) che si definiscono di area liberale – continua il coordinatore valdarnese del partito Daniele Polloni – ci saremmo aspettati qualcosa di diverso, che il sindaco non “stirasse“ il concetto di valorizzazione di bene pubblico perché, specialmente se si parla di uno spazio libero, un bene è valorizzato se esso da delle risposte ai vari bisogni della collettività e questo luogo li dava e li dà in modo plurimo e gratuito e non come una possibilità da parte dell’amministrazione di togliersi delle responsabilità o introitare due spicci”.
+ Europa stigmatizza anche il mancato coinvolgimento da parte degli amministratori di organi elettivi, cittadini, forze economiche e sociali della città prima di pubblicare il bando “al fine di perseguire qualcosa che rispondesse ai reali bisogni e ne salvaguardasse le caratteristiche del luogo. Ma a quanto pare sembrano prevalere altre logiche e ragionamenti molto più d’interesse politico. Ci saremmo aspettati che l’amministrazione avesse tutelato i cittadini in modo diverso favorendo attività libere plurime e gratuite e che, dopo la pubblicazione della manifestazione d’interessi, ne avesse dato risonanza per permettere a tutti di presentare i propri progetti. Ci saremmo aspettati che, dopo aver osservato solo una società aveva risposto (tra l’altro sembrerebbe costituitasi appositamente per la gara), l’amministrazione avesse riaperto i termini ed effettuato una comunicazione adeguata a poter avere una più ampia platea di soggetti economici e sociali. Ed appare ulteriormente singolare, visti i tempi concessi dall’amministrazione e la poca pubblicizzazione degli atti, che un’azienda, senza nessuna esperienza pregressa, si costituisca proprio a valle dell’avviso e vi partecipi”.
Critiche anche alla durata dell’affidamento: “Ci saremmo aspettati che l’amministrazione non avesse previsto di concedere l’area per una durata potenziale di 18 anni e che, prima di concederla senza prevedere nessun onere di concessione e di costruzione, avesse valutato in modo puntuale se erano state create le basi per una concorrenza sleale tra operatori economici”.
Una bocciatura totale del procedimento ritenuto contrario anche alle aspettative dei residenti, ascoltati durante l’incontro di sabato scorso organizzato dai gruppi consiliari di minoranza nel parco, e questo “nonostante la prima risposta dell’amministrazione dove si dice testualmente che l’amministrazione si sia attivata “per dare risposte alle richieste delle famiglie, di un luogo dove i più piccoli potessero svagarsi e divertirsi, soprattutto durante l’inverno, a causa dell’assenza totale di questo servizio in città”. Dal nostro punto di vista e per il nostro Dna valoriale siamo contrari a questa operazione, perseguita in modo molto singolare e privatistico visto il livello di condivisione e pubblicizzazione che possiamo dire zero. Siamo dispiaciuti nell’osservare che la componente liberale di questo paese non è tale e seguiremo con interesse il prosieguo di questa vicenda, testimone una volta di più di una destra sempre più estrema ed autoreferenziale, più interessata alla soppressione di aree verdi (come i giardini Spinelli, altro liberale, che strano) piuttosto che alla loro concessione gratuita a soggetti privati “dubbi” senza ascoltare i cittadini o ascoltando solo quelli di loro interesse”.
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