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I nuovi nati sangiovannesi potrebbero tornare ad essere “H901”. Proposta di legge presentata stamani a San Giovanni

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I bambini sangiovannesi che nascono all’ospedale di Santa Maria alla Gruccia, ma anche in altri punti nascita,  potrebbero tornare ad essere H901, la sigla del codice fiscale che identifica la città di San Giovanni Valdarno. Questo indica la proposta di legge, che naturalmente andrà a vantaggio di tutti i comuni italiani  sprovvisti di punto nascita, depositata dal deputato Marco Simiani e presentata stamani. Prevede, in pratica, l’istituzione del luogo elettivo di nascita. L’onorevole del Pd  ha accolto la sollecitazione del sindaco Valentina Vadi e proprio per questo il provvedimento, è stato presentato per la prima volta nella città di Masaccio. Se  l’iter andrà a buon fine, potrà tornare la tanto rimpianta dicitura “nato a San Giovanni Valdarno”. L’obiettivo è che il luogo di nascita dei bambini, su richiesta di padre e madre del nuovo nato, in accordo tra loro, possa essere individuato nel comune di residenza di uno e di entrambi i genitori.

 

“La proposta – ha detto l’onorevole Simiani – nasce dall’esigenza di colmare una vuoto normativo, in particolare di tutelare e di  valorizzare le realtà locali, adesso sprovviste di strutture sanitarie, in particolare dei punti nascita. Alcune, ricche di storia, cultura e tradizioni radicate, lo avevano un tempo, e gli abitanti sono rimasti affezionati a quell’iscrizione che non compare più in documenti ufficiali. Accade spesso che, a causa della mancanza di ospedali, istituti specializzati o case di cura, il luogo di nascita sia diverso da quello di residenza dei genitori”. Molto soddisfatto anche il sindaco di San Giovanni Valdarno Valentina Vadi, che ha ricordato come, fino alla metà degli anni 70, si nascesse nel reparto maternità dell’ospedale Alberti, in pieno centro cittadino, e che questo elemento identitario e di forte appartenenza alla comunità, riportato nei documenti anagrafici e ufficiali,  abbia caratterizzato intere generazione di sangiovannesi h 901 .

“Per una serie di vicende successive – ha detto il sindaco – quel reparto maternità chiuse e oggi il punto nascita, che sta tra l’altro attraversando un momento critico per la mancanza di primario e di personale, fa parte dell’ospedale del Valdarno. Oltre che seguire da vicino le criticità del punto nascita e, in generale, del personale del nosocomio valdarnese, incalzando costantemente la Asl per le assunzioni, ho pensato anche di cogliere la disponibilità dell’onorevole Marco Simiani per far sì che i genitori dei nuovi nati all’ospedale di Santa Maria alla Gruccia o in altri presidi sanitari possano scegliere di indicare in San Giovanni Valdarno il luogo di nascita del proprio bambino o della propria bambina. “In questi 5 anni – ha proseguito Valentina Vadi – ho ascoltato e accolto le numerose sollecitazioni di tanti sangiovannesi, affinché la propria città risultasse come luogo di nascita”.  Se questa proposta di legge sarà approvata in Parlamento, questo sarà di nuovo possibile dopo quasi cinquant’anni.

“E’ un bisogno di appartenenza collettiva che questo provvedimento vuole assecondare valorizzare – ha concluso il sindaco – E come lo è per  San Giovanni, lo sarà per tanti piccoli, medi e grandi comuni del territorio nazionale. Ringrazio l’onorevole Simiani per la disponibilità con cui ha accolto questa mia sollecitazione e per come seguirà di questa proposta di legge”. Nel suo intervento, il deputato del Pd ha ricordato che, se da un lato, la nascita in strutture sanitarie adeguate all’assistenza e alla cura delle partorienti e dei neonati ha determinato un notevole abbattimento dei rischi e delle complicanze, sempre presenti in un evento come il parto, dall’altro ha comportato la drastica diminuzione delle registrazioni di nascita nei comuni privi delle strutture sanitarie. Il risultato quindi è che molti risultano nati in un comune diverso non solo da quello di residenza dei genitori, ma anche da quello della propria residenza. Senza considerare i disagi che i cittadini incontrano per richiedere certificati e documenti e il sovraccarico di lavoro per gli uffici dello stato civile, sedi delle strutture sanitarie nei quali avvengono i parti.

IN ALTO L’INTERVISTA ALL’ONOREVOLE SIMIANI E AL SINDACO VALENTINA VADI

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