Cerca
Close this search box.

Don Donato. Un prete tra la gente. Cinque mesi fa la cittadinanza onoraria. Il suo grande amore per il paese

Riproduci video

“Sono molto legato a Terranuova. Posso aver commesso molti errori nel mio percorso. Ma una cosa la debbo dire. L’amore, da parte mia, non è mai mancato”. Furono queste le parole che Mons. Donato Buchicchio, il 28 novembre scorso, proferì in occasione della cerimonia di conferimento della cittadinanza onoraria alla sua persona. Quello fu un giorno di festa per la comunità terranuovese. Festa che oggi si è invece trasformata in dramma, dopo la morte del prelato, avvenuta nella clinica delle Suore di Santa Maria di Leuca a Roma. Donato è spirato attorno alle 13 di questa domenica e nel giro di pochi minuti la notizia ha iniziato a fare il giro del paese, letteralmente sotto choc. Sui social network tantissimi i messaggi di affetto e di cordoglio. Particolarmente toccante il ricordo di un amico d’infanzia, Mario Rigli, che ha accumunato Mons. Donato ad un altro parroco che ha fatto la storia di Teranuova, Don Felice. Da lui aveva ereditato il Convento, che era una fucina culturale e di impegno oltre che di fede. Nel novembre scorso, in occasione della consegna della civica benemerenza, il consiglio comunale di Terranuova motivò il conferimento sottolineando “ l’importante apporto dato al miglioramento e alla valorizzazione della realtà sociale del nostro paese”. Quel sabato di fine novembre tanta fu la commozione. Monsignor Donato, infatti, ha inciso profondamente nel tessuto sociale terranuovese, anche dal punto di vista operativo. Basti pensare all’oratorio, al campeggio di Montelungo, alla nuova chiesa di Santa Maria Nuova. “E’ stato un atto sentito, accompagnato dalle firme di numerosi cittadini, che da oltre trent’anni apprezzano lo spirito di servizio, la passione e l’impegno rivolto alla nostra comunità”, disse in occasione della cerimonia il primo cittadino di Terranuova Sergio Chienni. Paola Manetti, consigliere di opposizione e molto legata al sacerdote, non mancò di ringraziare il parroco per i valori trasmessi. “Se molti adulti di oggi e ragazzi di ieri siedono sui banchi di questo parlamentino a portare avanti un’attività istituzionale – disse nel suo intervento – è anche grazie al suo insegnamento”. Monsignor Buchicchio. uomo di poche parole, in quell’occasione volle ricordare le sue tre mission: l’amore per Gesù, l’amore per la comunità e l’amore per le opere d’arte. “A Terranuova – disse– ci sono venticinque chiese e dobbiamo apprezzarle e valorizzarle. Il mio sogno, tra l’altro, è quello di realizzare, proprio in centro storico, un museo che raccolga i molti dipinti che appartengono a Terranuova e che si trovano invece in altri luoghi”. Era questo il sogno di Donato. Sarebbe bello che qualcuno lo tramutasse in realtà. Una cosa è certa. Da oggi, Terranuova è molto, molto più sola.

Articoli correlati