Alla fine per lui si sono aperte le porte del carcere. E’ una delle figure chiave nel contesto dell’operazione Driver messa a segno dai Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di San Giovanni che poco meno di due mesi fa scoprirono un gruppo criminale specializzato nei furti di auto di lusso nelle province toscane e dell’Emilia Romagna, con sconfinamenti anche in Abruzzo, Marche e Umbria.
L’indagine era iniziata nella prima serata del 4 dicembre scorso a Faella, nel comune di Castelfranco Piandiscò, quando i malviventi erano riusciti ad introdursi nel resede di una fabbrica di pelletteria gestita da un imprenditore originario di Figline e, noncuranti della presenza di alcuni dipendenti e del circuito di videosorveglianza, avevano rubato un Range Rover Sport (del valore di circa 70.000 euro) dileguandosi verso le colline del Chianti.
In pochi mesi gli investigatori rintracciarono due componenti del gruppo, che utilizzava anche apparecchiature sofisticate programmate per inibire i segnali radio e gps, i “jammer”, individuando l’auto usata per arrivare a Faella e il Gip di Arezzo emise i provvedimenti di obbligo di dimora nel comune di residenza nei confronti degli indagati residenti nel basso Lazio.
Uno di loro però aveva continuato a commettere reati in Toscana e pochi giorni fa è stato controllato dai Carabinieri nei pressi di Siena. Era a bordo di un carroattrezzi che trasportava una Land Rover Range Rover rubata poche ore prima da un concessionario di Empoli.
L’uomo è stato deferito in stato di libertà per ricettazione, e il Gip di Arezzo, di fronte all’ennesima violazione delle prescrizioni, ha emesso un’ordinanza di custodia cautelare in carcere. E’ stato arrestato in queste ultimissime ore dai militari sangiovannesi in collaborazione con i loro colleghi di Ardea (RM), e associato al carcere di Arezzo.