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Topi di appartamento in azione a Montevarchi. E non mancano le truffe telefoniche…

Ladri e truffe sotto l’albero a
Montevarchi. Alla vigilia dell’Immacolata, il D-day di apertura
delle festività natalizie, tornano
in azione i soliti ignoti a caccia di gioielli e contanti. Com’era già accaduto giorni fa in altri centri della vallata, i topi d’appartamento hanno preso di mira le zone residenziali e in particolare il quartiere di Levanella. E anche in questo caso non hanno compiuto o tentato i furti nel cuore della notte, ma poco dopo il tramonto.

Due gli episodi segnalati nelle ultime ore alle forze dell’ordine lungo la stessa strada dove i malviventi hanno atteso che i proprietari uscissero per commissioni per colpire. Armati di
piede di porco hanno scassinato una porta finestra sul retro di una villetta per poi entrare e dirigersi senza esitazioni verso la camera da letto decisi a far man bassa di preziosi e denaro. Una ricerca infruttuosa che li ha convinti a cambiare bersaglio, una casa dalla parte opposta della via.

Anche qui qualcosa è andato storto perché una volta tagliati tre elementi di una persiana esterna non sono riusciti ad aprirla. Ad accorgersi delle scorrerie i proprietari al loro ritorno, attorno alle 21. Immediato l’intervento dei Carabinieri che hanno raccolto le denunce dei residenti, costretti ora a ripianare i danni ingenti per sostituire o risistemare gli infissi. Appena la notizia si è diffusa tra gli abitanti della zona è salito il termometro della preoccupazione visto che era già stata interessata da analoghi raid in passato.

Ma non è tutto, perché quasi in
contemporanea in città tornavano a farsi vivi gli specialisti dei raggiri telefonici. Un copione ormai collaudato con il sedicente Carabiniere o agente della Polizia di Stato che annuncia l’incidente stradale causato da un familiare. Tutto falso e per fortuna se n’è accorto in tempo un montevarchino che ha smascherato chi dall’altro capo del telefono si era spacciato per poliziotto della Questura: «Volevo informarlabche suo figlio – e ne ha fatto il nome a conferma di un’azione studiata – ha investito una donna incinta sulle strisce pedonali ad Arezzo Servono diversi soldi per il risarcimento ed evitare che sia trattenuto».

Comprensibile l’attimo di sgomento, perché il figlio era proprio nel capoluogo di provincia, subito sparito quando il truffatore ha detto che la signora ferita era stata trasferita in gravi condizioni al policlinico della città e ha rifiutato
di far interloquire il babbo con il
ragazzo, affermando che l’unica telefonata disponibile era per l’avvocato.

Alla richiesta del padre di conoscere l’identità del legale la conversazione si è
interrotta. Per una storia a lieto fine un’altra non ha avuto lo stesso esito e un’anziana montevarchina ci ha rimesso 2.000 euro.

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