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Valdarno: sonda spaziale cinese in caduta sulla Terra. Allertata anche la Protezione Civile locale

Anche la Protezione Civile del Valdarno allertata per la caduta della sonda spaziale cinese che potrebbe interessare il “territorio nazionale”. Il rientro incontrollato della stazione asiatica Tiangong 1 nell’atmosfera “potrebbe, infatti provocare,- avvisa la Protezione Civile nazionale – l’eventuale caduta di frammenti nei giorni di Pasqua, tra il 28 marzo e il 4 aprile e riguardare le Regioni a sud dell’Emilia-Romagna” tra cui anche la nostra Toscana. Lo si legge in una circolare diffusa dalla Protezione Civile a tutti i ministeri e alle Regioni. “La finestra temporale e le traiettorie di impatto al suolo potranno essere definite con maggiore precisione – si legge ancora nella circolare – nelle 36 ore precedenti il rientro”. Ma le informazioni precise sull’impatto saranno fornite dall’Agenzia Spaziale Italia, che “curerà la fase di organizzazione e interpretazione dei dati avvalendosi del supporto di altri Enti, nazionali e internazionali”. La notizia ci ha lasciati stupefatti ma è stata pubblicata oggi sulle più importanti testate nazionali e quando abbiamo chiesto alla Protezione Civile locale se veramente era stata allertata ci ha risposto di si.

Intanto è stato istituito il tavolo tecnico di lavoro, previsto in circostanze del genere, e la Protezione Civile italiana ha pubblicato sul proprio sito un breve vademecum con le norme di protezione, ricordando che “eventi di questo tipo e casi reali di impatto sulla Terra, e in particolare sulla terraferma, sono assai rari. Pertanto non esistono comportamenti di autotutela codificati in ambito internazionale da adottare a fronte di questa tipologia di eventi”.

Tuttavia – si legge sempre sul sito – sulla base delle informazioni attualmente rese disponibili dalla comunità scientifica, è possibile adottare responsabilmente comportamenti di auto-protezione qualora ci si trovi nei territori potenzialmente esposti all’impatto:
• visto che è poco probabile che i frammenti causino il crollo di edifici, si consiglia tuttavia di stare in luoghi chiusi e comunque di stare lontani dalle finestre e porte vetrate;
• i frammenti impattando sui tetti degli edifici potrebbero causare danni, perforando i solai stessi pertanto sono più sicuri i piani più bassi;
• all’interno delle costruzioni i posti strutturalmente più sicuri dove posizionarsi nel corso dell’eventuale impatto sono, per gli edifici in muratura, sotto le volte dei piani inferiori e nei vani delle porte inserite nei muri portanti (quelli più spessi), per gli edifici in cemento armato, in vicinanza delle colonne e, comunque, in vicinanza delle pareti;
• è poco probabile che i frammenti più piccoli siano visibili da terra prima dell’impatto;
• alcuni frammenti di grandi dimensioni potrebbero sopravvivere all’impatto e contenere idrazina, un composto di azoto che a temperatura ambiente diventa un liquido incolore e dall’odore pungente. Si consiglia, in linea generale, che chiunque avvistasse un frammento, non lo tocchi e resti a un distanza di almeno 20 metri, segnalandolo immediatamente alle autorità competenti.
Siamo ancora increduli che tutto possa accadere e, sicuramente nulla accadrà, ma vista la sperimentazione spaziale prima o poi, oltre alle calamità naturali sempre più frequenti, dovremo fare l’abitudine anche a questo tipo di incidenti.

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