“Caos Poste”, così la Cisl di Arezzo definisce la prospettiva della privatizzazione di Poste Italiane in discussione al Parlamento. Una decisione che metterebbe a rischio la funzione sociale e la presenza dell’azienda nelle zone periferiche.
Il segretario dei Postali Daniele Mugnai non nasconde le preoccupazioni per le ricadute nel territorio aretino già provato dalla recente riorganizzazione. “A rischio – denuncia – la garanzia dello Stato sui prodotti finanziari che finora, pur con rendimenti minimi, ha protetto i risparmi degli italiani. E’ evidente che vogliono trasformare Poste in una vera e propria banca, con il pericolo di introdurre quelle dinamiche che tanti danni hanno prodotto alle economie di imprese e interi nuclei familiari”.
Peraltro secondo il sindacalista il processo sottrae risorse e attenzioni dal recapito. “L’azienda non mostra alcun interesse al servizio che è obbligata a garantire attraverso i propri centri, sia per le sovvenzioni statali sia in ossequio al diritto di cittadinanza. Ricordo che da questo mese il recapito delle bollette Enel è tornato di competenza di Poste mentre restano ai privati acqua e gas. Se la completa privatizzazione andrà a buon fine l’intero Paese perderà e subiranno conseguenze disastrose i lavoratori e il nostro territorio”.
Per questi motivi sono state di nuovo aperte le vertenze aziendali che andranno avanti “fino a quando non avremo delle risposte anche contrattuali – conclude Mugnai – visto che siamo in vacanza da anni”.