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Appello di Confcommercio: ” Fateci riaprire in Toscana il 4 dicembre. Altrimenti sarà troppo tardi..”

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“Riaprire i negozi in Toscana il 3, o al massimo il 4 dicembre. Altrimenti potrebbe essere troppo tardi per le imprese del territorio. Stare chiusi nel primo fine settimana di dicembre prenatalizio solo per motivi burocratici o amministrativi sarebbe uno schiaffo all’intera categoria e alle sue ragioni di esistere”. Lo ha detto il direttore regionale di Confcommercio Franco Marinoni, in relazione alla decisione di riportare la Toscana in zona arancione. Tre le lettere inviate a firma della presidente regionale Anna Lapini all’indirizzo del Presidente del Consiglio, del presidente della Regione Toscana Eugenio Giani e del presidente nazionale di Confcommercio Carlo Sangalli, affinchè si faccia anche lui portavoce del “caso Toscana”.
“Le garanzie e l’impegno del presidente Giani per una riapertura a sabato 5 dicembre sono assolutamente insufficienti – ha detto Marinoni -. E’ di vitale importanza poter riaprire da giovedì 3 o al limite da venerdì 4 ma non più tardi: il fine settimana, ma soprattutto un fine settimana di dicembre, parte proprio dal giovedì pomeriggio. Anche in termini di concentrazione di clienti e pericolo di assembramenti, è bene prendere in considerazione questo fatto e optare per una riapertura più ‘allungata’ dello shopping”.
Di una cosa Marinoni è certo: “far partire l’autorizzazione a stare aperti da sabato 5 dicembre sarebbe un vero autogol. Concentrare gli acquisti in uno spazio orario più limitato, con il rischio di creare calca nelle vie dello shopping, va contro ogni regola di buon senso, se la priorità di questo momento deve essere quella di conciliare la sicurezza con le normali attività di sempre, shopping compreso”.
“Siamo sempre stati rispettosi delle decisioni di carattere sanitario prese dalle istituzioni nell’interesse della collettività, anche quando ci penalizzavano senza motivo – ha ribadito il direttore di Confcommercio Toscana – . la nostra regione è passata in poche ore da zona gialla a zona rossa e apprendere oggi che, pur avendo parametri migliori di altre regioni alle quali è consentito di lavorare, corriamo il rischio di stare chiusi anche in questo ulteriore fine settimana prenatalizio solo per motivi burocratici o amministrativi è uno schiaffo all’intera categoria e alle sue ragioni di esistere”.
“Ecco perché – ha concluso – la nostra presidente regionale Anna Lapini ha scritto una lettera formale a Eugenio Giani e un’altra al nostro presidente confederale Carlo Sangalli, pregandolo di intercedere per noi presso le istituzioni nazionali. E stamattina ne ha scritta una terza direttamente al presidente del Consiglio Conte. Ci auguriamo che il Premier comprenda la gravità della situazione e la necessità stringente di consentirci di lavorare, per la sopravvivenza delle nostre imprese, dell’occupazione e dei servizi che garantiscono sul territorio”.

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