Divampa la polemica dopo la decisione del Ministero di inserire nell’elenco dei beni demaniali culturali che potranno essere gestiti da associazioni private no profit l’Abbazia di Soffena, il complesso monumentale simbolo di Castelfranco di Sopra. “Il sindaco faccia mea culpa”, tuonano i consiglieri comunali della Lista Civica Marco Morbidelli, Antonella Grassi e Francesco Benedetti, visto che “appena 30 giorni fa si era vantato di aver firmato un accordo con il Polo Museale di Firenze per avere assegnata la Badia”. E i civici ricordano come fin dall’agosto 2014 abbiano sollecitato a più riprese la Giunta sul tema, preoccupati dall’assenza di progetti e di interesse per valorizzare il sito. Carenza che “sembra essere stata notata anche a Roma se, come appare – aggiungono – sono stati messi in atto poteri sostitutivi per l’inerzia del primo cittadino”. Gli esponenti di minoranza si dicono “addolorati di non poter far nulla affinché il monumento diventi un oggetto commerciale per privati compiacenti e soprattutto non sapere per cosa verrà utilizzato. Il fatto che la Badia sia parte di un lotto già oggetto di gara per l’assegnazione ci conferma la mancanza di capacità programmatica del sindaco e l’assoluta inconcludenza dei suoi rapporti con Roma”. Ultima stoccata al Comune Unico dei centri dell’altopiano che avrebbe relegato il borgo d’Arnolfo al ruolo di frazione, priva di peso politico. “Un’altra sconfitta della fusione, un altro rammarico per la Lista Civica sola a combattere mentre il Pd locale non ammette l’errore. La sola che ancora lotta per un ritorno indietro sostenuta dalla quasi totalità dei cittadini di Castelfranco”.