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La lista civica Castelfranco Piandiscò non partecipa alla votazione sulla mozione del Pd in tema sanità

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Il gruppo Lista Civica di Castelfranco Piandisco’ non ha partecipato alla votazione sulla mozione proposta dal Pd in Regione Toscana sulla sanità e promossa anche in consiglio comunale.  “Lo abbiamo fatto solo per rispetto nei confronti dei cittadini – hanno detto Brunetti, Gagliardi e Morbidelli – Un voto contrario, come meritava, sarebbe stato strumentalizzato. I cittadini costretti a peregrinare per la regione per analisi e radiografie, costretti a stare in coda di attesa per mesi per una diagnosi o per un semplice controllo si aspettano risposte e non propaganda”. I civici hanno ricordato che 7,5% del Pil nazionale (come chiede il documento) da assegnare alla sanità non è sostenibile né sostenuto da un vero programma di spesa per migliorare la sanità, quindi non si fonda su una buona gestione.

“La Regione – hanno aggiunto – deve dimostrare che spende i soldi in attività sanitarie e non inventandosi riorganizzazioni funzionali solo a creare dirigenti strapagati. Deve razionalizzare gli accessi alla diagnostica, assumere radiologi, comprare strumenti per creare le condizioni necessarie per avere prestazioni nelle strutture più prossime. Purtroppo le mega Asl hanno allontanato le risposte, creato disagi, costruito castelli in aria senza alcuna possibilita di raggiungerli. Si pensi che dopo anni nella mega Asl Siena Arezzo Grosseto, ancora non sono in grado di leggere esami radiografici a distanza per cui si muove più e più volte il paziente. Abbiamo fatto esempi, di persone familiari vicine che sono state dirottate ad Abbadia San Salvatore o a Siena per una semplice radiografia al torace”.

“Oggi siamo contenti per il nuovo apparecchio radiologico digitale alla Gruccia, ci indigna la propaganda e l’autocelebrazione di efficienza dei responsabili della radiologia locale, che vantano dati senza riscontri e che ci inducono in errore se immaginassimo che non ci saranno più liste di attesa e peregrinazioni per la regione. Non sarà così neppure da domani!!!”, hanno aggiunto i civici. Il consigliere Marco Morbidelli ha poi raccontato la sua esperienza personale. “Per tre radiografie (anca e ginocchi) il Cup mi propone il 24 gennaio 2024 (alla Gruccia) , altrimenti un po’ prima, se vado a Bibbiena, per l’anca ed a Sansepolcro per i ginocchi (chissà perché?) un mese dopo. Mi chiedo quale sia la programmazione che muove queste cose e provo nel privato”, si è chiesto Morbidelli.

Per il gruppo di opposizione, il problema sta anche nel privato, ma è di ordine pubblico. “A San Giovanni – ha aggiunto Morbidelli – mi hanno chiesto 170 euro, fuori provincia invece ho trovato 87 euro con disponibilità immediata. Tanta differenza come si spiega? Si è creato un regime di monopolio? Forse si. A Prato ad esempio ci sono molti istituti privati e convenzionati, quindi la concorrenza abbassa i prezzi. Ma se impedisci ai cittadini toscani di avere prestazioni in convenzione in una Asl fuori provincia, favorisci il monopolio degli dei più esosi. Quindi a San Giovanni si può chiedere 170 euro a Prato ti chiedono da 87 a 117 euro per la stessa prestazione. Se poi guardiamo la convenienza tempo/distanza, rispetto a Sansepolcro, Prato è anche più vicina”.

“La sanità pubblica non fa e non lascia fare. Se tu hai raggiunto la saturazione rapporto personale/strumenti, forse bisogna utilizzare la quota pro capite cui ho diritto perché pago le tasse, per consentirmi di utilizzare i servizi del privato. Che non significa, come la sinistra sostiene, favorire il privato, tutt’altro, lo costringi a calmierare i prezzi e glieli puoi perfino condizionare e ti ci paga le tasse – ha sottolineato il consigliere Morbidelli – Non chiedi il 7,5% del Pil per buttare ancora via soldi pubblici. in un sistema che non funziona!!! Da cittadino prima, ma anche da amministratore locale mi indigno e denuncio questo sistema che coinvolge in primis la Regione Toscana con le sue regole da stato totalitario, in cui devi credere a prescindere, ma anche le direzioni delle Usl, le Conferenze dei Sindaci che non controllano e non incidono sul decisore regionale. Anzi, I sindaci si affrettano ad approvare, come a Castelfranco Piandisco, quel documento proposto addirittura dalla stessaRegione. Quel documento che scarica sul governo nazionale le inefficienze della Regione Toscana malata di protagonismo senza ragione. Ecco perché con i colleghi Brunetti e Gagliardi , abbiamo deciso di non partecipare al voto”.

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