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Entra nella fase operativa Valdarno Bike Road. La rete di percorsi cicloturistici presentata in Consiglio regionale

Il cicloturismo in Toscana aggiunge un altro prezioso tassello al mosaico della sua offerta: con l’installazione dei cartelli informativi e della segnaletica stradale entra nella fase operativa la Valdarno Bike Road, la grande rete di percorsi cicloturistici che valorizza la vallata dando nuova vita a strade secondarie di grande fascino, che attraversano borghi e paesaggi suggestivi a cavallo tra la piana dell’Arno, le dolci colline del Chianti, i “canyon” delle Balze e le pendici del Pratomagno. L’obiettivo: promuovere il turismo ecosostenibile creando positive ricadute economiche su tutte le attività turistiche e ricettive bike-friendly e non solo.
La Valdarno Bike Road è stata presentata stamani a Firenze nella sede del Consiglio Regionale della Toscana, alla presenza del presidente del Consiglio regionale Eugenio Giani e della vicepresidente Lucia De Robertis, del direttore di Confcommercio Toscana Franco Marinoni con il presidente della delegazione sangiovannese Paolo Mantovani, di Nicola Benini, sindaco del Comune di Bucine (ente capofila dell’Ambito Turistico Omogeneo del Valdarno), del segretario generale Camera di Commercio Arezzo-Siena Giuseppe Salvini e del referente affari istituzionali di Enel Toscana e Umbria Emiliano Maratea.

Nato dall’idea degli imprenditori valdarnesi Alessio Papi e Francesco Fabbrini e subito sposato dalla Confcommercio aretina, il progetto ha preso spunto dal crescente successo della Marzocchina, la ciclostorica che a settembre 2020 arriverà alla sua ottava edizione. Si è poi conquistato il patrocinio della Regione Toscana e dell’Ambito Turistico Omogeneo del Valdarno, il contributo della Camera di Commercio di Arezzo-Siena e il prezioso sostegno di Enel che gestisce l’area mineraria di Santa Barbara, attualmente oggetto di uno dei progetti di riqualificazione più importanti d’Italia in ottica di sostenibilità ambientale, cicloturismo e innovazione.
Nel circuito di Valdarno Bike Road saranno comprese anche le oasi naturalistiche in cui sorgono gli invasi e gli impianti idroelettrici Enel Green Power di La Penna e Levane, due importanti opere a livello tecnologico e architettonico che rappresentano un valore aggiunto per l’ecosistema fluviale dell’Arno e per la produzione di energia rinnovabile.
Il cicloturismo è un segmento in forte crescita: secondo l’ultimo rapporto di Isnart – Legambiente le presenze cicloturistiche rilevate in Italia nel 2018 ammontano a 77,6 milioni, pari all’8,4% dell’intero movimento turistico. Ovvero, oltre 6 milioni di persone hanno trascorso una o più notti di vacanza utilizzando la bicicletta. E le presenze dei cicloturisti sono aumentate del 41% nel quinquennio 2013-2018.
“Il cicloturismo ha un potenziale di crescita molto alto e rappresenta una fetta di mercato particolarmente adatta a territori che, come il Valdarno Superiore, sono vocati ad un turismo slow e sostenibile – sottolinea il direttore di Confcommercio Toscana Franco Marinoni -. Ma per intercettare l’interesse dei cicloturisti dobbiamo organizzare le destinazioni per rispondere meglio alle loro esigenze e non perdere questa opportunità preziosa”.
Presente alla conferenza stampa anche Nicola Benini, sindaco del Comune di Bucine, ente capofila dell’Ambito Turistico Omogeneo del Valdarno che inserirà la nuova proposta nel pacchetto di offerte territoriali promosse e vendute sul mercato turistico italiano e straniero.
Dopo l’installazione della segnaletica, che si avvale anche di QR Code, tra i prossimi step operativi del progetto ci sono la realizzazione di mappe cartacee e digitali, di una App correlata, oltre ad una maggiore definizione del collegamento con la ciclopista dell’Arno già esistente. Sei i percorsi attualmente aperti: la Via della Lignite (23 km tra San Giovanni Valdarno e Cavriglia); la Via dei Fossili (26 km tra Cavriglia e Montevarchi nelle aree dove sono state rivenute ossa di animali antichi), la Via dell’Olio (42 km tra le colline di Bucine, Laterina e Pergine Valdarno), la Valle dell’Inferno (29 Km fra Laterina, Pergine Valdarno, Terranuova B.ni e Loro Ciuffenna, all’interno dell’area naturale della Valle dell’Inferno e di Bandella); la Setteponti e il Pratomagno (due percorsi combinati di 29 e 93 km lungo l’antica strada), infine la Via del Fagiolo Zolfino, (22 km nei luoghi di coltivazione di questo prodotto-mito dell’agricoltura valdarnese). Nel 2020 a questi si aggiungerà il percorso delle Due Dighe, in fase di realizzazione in partnership con Enel.

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