Ha trovato rifugio in Valdarno una famiglia siriana in fuga dalla guerra e dalla devastazione del suo Paese e approdata in Italia grazie ai corridoi umanitari attivati da Comunità di Sant’Egidio, Federazione delle Chiese evangeliche e Tavola Valdese.
Ieri mattina lo sbarco all’aeroporto di Fiumicino dopo un volo da Beirut e i tre componenti del nucleo familiare fanno parte delle 31 persone provenienti dai campi profughi del Libano dove avevano trovato asilo. Baracche e rifugi di fortuna che per anni hanno preso il posto delle loro case distrutte dai bombardamenti in città come Homs, Damasco e Aleppo.
Il gruppo di rifugiati è stato individuato tra i casi più vulnerabili dai volontari dell’operazione Colomba dell’Associazione Papa Giovanni XXIII e si va a sommare ai mille giunti nella penisola dal febbraio di due anni fa. Adesso hanno trovato accoglienza in parrocchie, famiglie e associazioni del centro e nord Italia e, appunto, tre dei profughi, una mamma e due figli, sono ospiti della casa famiglia della Caritas di Montevarchi.
Ad attenderli all’aeroporto, insieme al viceministro degli Esteri Mario Giro, un altro fratello di 35 anni, già ospitato nella struttura montevarchina dal 2016 dopo essere stato salvato dalla Guardia Costiera.
Il coronamento di un sogno per lui che nella vallata è riuscito a riprendere in mano la propria vita e ha trovato un’occupazione stabile come programmatore informatico.