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Figline Incisa. ideaComune contro la creazione della Multiutility: “i servizi devono essere pubblici senza seguire logiche di profitto”

“Multiutility: beni comuni travolti dal logiche di profitto”: Così inizia una nota dell’associazione ideaComune sulla votazione che avverrà nella Consiglio di Figline Incisa di lunedì 17 ottobre per la costituzione della società  pluripartecipata che gestirà i servizi pubblici di acqua, rifiuti ed energia. “Se verranno approvati gli atti presentati la Multiutility verrà creata con la dichiarata intenzione di giungere alla quotazione in Borsa e per poter perseguire questo obiettivo le s.p.a. che gestiscono attualmente i servizi pubblici primari, cioè Alia, Acqua Toscana, Consiag e Publiservizi, saranno incorporate in un’unica società.  “Con la Multiutility – scrive l’assocazione- i comuni saranno espropriati dalla possibilità di garantire servizi pubblici essenziali a tutti i cittadini; l’ingresso all’interno della logica del profitto allontanerà la possibilità di erogare questi servizi anche in luoghi dove non è economicamente vantaggioso e aprirà le porte ad aumenti tariffari che saranno a carico di cittadini e famiglie, volti a finanziare investimenti ma anche, di fatto, gli utili (i dividendi) aziendali. Il Codice civile inoltre esclude gli azionisti dall’esercizio dei poteri di gestione ed amministrazione delle società quotate in borsa: anche per la Multiutility saranno i manager del consiglio di amministrazione a gestire servizi socialmente fondamentali e beni collettivi non riproducibili e limitati, come l’acqua, le materie prime secondarie (i rifiuti), l’energia. Quel che non si dice sulla Multiutility- afferma l’associazione- è che serve a coprire il buco di bilancio di Alia che ricade prevalentemente sul comune di Firenze. Non è strano quindi che il soggetto maggiormente interessato alla sua costituzione sia il Comune di Firenze che deterrà la quota più rilevante (70%) dell’azionariato pubblico; i più danneggiati saranno invece i comuni medi e piccoli (come il Comune di Figline e Incisa Valdarno) che all’interno di questa holding finanziaria non avranno alcun potere, né decisionale né di controllo, non potendo, una volta quotata in borsa, accedere agli atti del Consiglio di Amministrazione e al bilancio.”
IdeaComune inoltre intende mettere in evidenza che “il percorso di consultazione pubblica previsto nella procedura per l’approvazione di delibere relative alle società partecipate ha evidenziato numerose criticità procedurali e di trasparenza. Lo scorso 6 ottobre è stata pubblicata sul sito del Comune la delibera in oggetto con gli allegati necessari, in modo che i cittadini potessero esprimere le loro osservazioni, ma senza che sia stata data adeguata
pubblicità come prevedrebbe la norma. Dopo la pubblicazione è stato rilevato che sia la delibera in oggetto che gli atti in allegato sono stati modificati più volte, in particolare è stato modificato in modo sostanziale lo Statuto della società che si verrà a creare. Visto che si chiede in qualche misura l’approvazione implicita alla popolazione e che questa dovrebbe avere un tempo congruo per l’analisi e la discussione degli atti in oggetto, non ci sembra che si possa parlare di una procedura corretta dato che tali documenti sono modificati in corso d’opera. La gestione confusa e poco trasparente di questa delibera e degli atti allegati rende la stessa facilmente impugnabile da un punto di vista legale aprendo la strada a facili contenziosi ed opposizioni conconseguenti ricorsi a TAR e Corte dei Conti.”
IdeaComune inoltre intende fare presente che “con la creazione della Multiutility si otterrà un effetto esattamente contrario a quanto sancito dall’esito referendario sull’acqua del 2011 e sostenuto dagli amministratori regionali e comunali nelle ultime campagne elettorali. Anche lo Statuto di Figline e Incisa Valdarno recita che ‘Il Comune riconosce l’acqua quale patrimonio dell’umanità; consapevole dell’importanza dell’acqua come bene Comune primario per la vita di ogni essere vivente, tutela e preserva il proprio territorio, per il presente e futuro dei propri cittadini e nel rispetto delle normative vigenti’. Riteniamo- scrive infine ideaComune-  che un processo che prevede di fatto una privatizzazione per questo tipo di servizi avrebbe dovuto coinvolgere tutta la cittadinanza in una assemblea pubblica e in ogni caso avrebbe dovuto avere uno sviluppo decisionale ed informativo molto più corretto e lineare. Tutto il consiglio comunale ha una responsabilità enorme: dovrà decidere se l’acqua, i servizi ambientali (eliminazione e riciclo dei rifiuti), l’energia, sono o non sono servizi pubblici. E’ una responsabilità che la Sindaca, la Giunta e il Consiglio Comunale si prendono di fronte ai cittadini. ideaComune chiede a tutto il Consiglio Comunale di votare contro la delibera e in particolare di evitare decisioni riguardo la futura quotazione in borsa della Multiutility perché i servizi fondamentali come l’acqua, i rifiuti e l’energia devono essere totalmente pubblici senza che siano sottoposti a logiche aziendali di profitto a vantaggio di pochi, ma siano pensati come servizio pubblico per la collettività”.

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