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I rigidi protocolli attivati dalla Clinica Riabilitazione Toscana per prevenire il Covid

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La Clinica Riabilitazione Toscana, struttura all’avanguardia all’interno dell’area vasta Arezzo-Siena-Grosseto, sta affrontando il Covid 19 anche sulla base del lavoro e della ricerca scientifica fatta sul tema delle infezioni ospedaliere. E sono stati messi in campo rigidi protocolli che stanno funzionando. Come ha ricordato il direttore sanitario Ettore Migali, all’interno della Crt, fin dai primi giorni di febbraio, sono stati redistribuiti sia gli spazi che i pazienti, assicurando una migliore protezione degli operatori. Sono state inoltre separate le attività ambulatoriali da quelle di degenza. “Tutte le persone, prima di accedere al servizio – ha aggiunto Migali – sono sottoposti al controllo della temperatura nel rispetto delle indicazioni nazionali e regionali. I pazienti sono stati organizzati in piccoli gruppi per poter gestire al meglio l’eventuale insorgere di Covid-19 o altro tipo di infezione. A quelli “sospetti” sono stati fatti i tamponi per SARS-CoV-2; l’esito dei test è sempre risultato negativo”.
Il direttore sanitario ha poi ricordato che, da oltre un mese e mezzo, anticipando le circolari nazionali e regionali, la Clinica ha precluso ai parenti l’accesso in reparto. Un provvedimento reso possibile grazie anche alla sensibilità e alla collaborazione dei diretti interessati. “Per alleviare, in parte, il grosso sacrificio dei parenti, con l’ausilio degli psicologi e dei medici – ha proseguito Migali – è stato reso disponibile un sistema di comunicazione tramite tablet e cellulari, in modo da fornire informazioni e di avere la visione diretta del paziente”. Come ha poi specificato la Crt, a tutto il personale, per continuare il lavoro e dare le prestazioni sanitarie richieste, sono stati, da subito, garantiti gli idonei sistemi di protezione individuali. “Ad oggi, queste modalità operative, comprensive del minor afflusso di persone esterne e la presenza in servizio del solo personale necessario a garantire l’assistenza e i percorsi di riabilitazione, hanno evitato l’insorgere di casi di infezione da SARS-COV-2 e contribuito alla minor diffusione di tutte le infezioni”, ha sottolineato il direttore.
L’attenzione di Clinica Riabilitazione Toscana alle infezioni è sempre stata molto elevata. “Nell’ambito della riabilitazione è probabilmente più significativo che in altri – ha precisato Cristiano Scarselli, vice direttore sanitario. L’insorgenza di un processo infettivo può condizionare il percorso riabilitativo dei pazienti con grave cerebrolesione acquisita, prolungarne l’ospedalizzazione ed inficiare significativamente l’outcome”.
Seguendo le più recenti linee guida nazionali e internazionali la Crt ha quindi definito stringenti protocolli di sorveglianza attiva e di educazione continua di tutte le figure professionali, allo scopo di contenere la diffusione delle infezioni correlate all’assistenza. Il direttore scientifico Mauro Mancuso ha poi ricordato la
decisione della Clinica di essere partner di Ars nel progetto “Infezioni Obiettivo Zero”. L’Agenzia Regionale di Sanità è l’ente di consulenza per la giunta e il consiglio regionale della Toscana per lo svolgimento di compiti di studio e ricerca in materia di epidemiologia e verifica della qualità dei servizi sanitari. Il progetto Infezioni Obiettivo Zero (IOZ) ha consentito la messa on line dell’omonimo portale web per la diffusione di conoscenze ed esperienze sul tema del contrasto alle infezioni.

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