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Il Calcit Valdarno Fiorentino preoccupato per la situazione del Serristori. “Servono i fatti, non le parole”

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Il Calcit Valdarno Fiorentino ha espresso profonda preoccupazione, ad oggi, per la mancata completa funzionalità dell’Ospedale Serristori, nonostante le dichiarazioni fatte dall’assessore regionale alla sanità Simone Bezzini e dal direttore sanitario dell’Usl Toscana Centro Emanuele Gori, in visita all’ospedale valdarnese lo scorso mese di agosto. Durante l’incontro – al quale erano presenti anche alcuni rappresentanti istituzionali, tra cui i sindaci di Figline e Incisa Valdarno, Reggello e Rignano sull’Arno, e il consigliere regionale Cristiano Benucci – il vice Presidente del Calcit Valdarno Fiorentino espose la necessità di avere un ospedale pienamente funzionante, specie per le emergenze e le urgenze, visto il reale bacino di utenza che non si limita ai soli cittadini del Valdarno Fiorentino. “Molti sono i fattori che sostengono questa necessità – ha spiegato il Calcit -. Bisogna tenere in considerazione gli importanti siti produttivi e commerciali presenti sul territorio, l’alto numero di presenze nelle strutture ricettive (oltre 700 mila presenze annue prevalentemente stranieri) e le difficoltà derivanti dai lavori per la terza corsia dell’autostrada A1, ragion per cui si ritiene necessario un Pronto Soccorso H 24 e un ospedale locale realmente operativo” ha spiegato Mario Bonaccini.
A questa richiesta fu risposto che sarebbe partito, a breve, l’iter per l’apertura di un primo soccorso. Successivamente un Pronto Soccorso H 12 con servizio notturno del 118 e la valutazione, entro la fine dell’anno, del ripristino del Pronto Soccorso H 24, fatto non scontato considerate anche le difficoltà nel reperire il personale medico adeguato.
“A distanza di oltre un mese – ha aggiunto il Calcit – nulla di quanto promesso è avvenuto, inoltre non è pervenuta alcuna risposta dal Prefetto di Firenze all’istanza da noi sottoscritta per il ripristino delle attività del Serristori allo stato pre-pandemia. Nella nostra storia noi abbiamo sempre contribuito a dotare il nosocomio figlinese di personale medico qualificato e attrezzature mediche di alta tecnologia, specie per la cura e l’assistenza dei malati oncoematologici”.
L’associazione figlinese si dichiara disponibile ad ulteriori sostentamenti per garantire sin da subito la funzionalità del Pronto Soccorso e chiede l’appoggio a tutte le azioni politiche e sindacali, ma prima ancora esige la chiara volontà da parte dell’ASL Toscana Centro nell’assicurare la sopravvivenza del Serristori come ospedale per acuti che curi anche le emergenze e le urgenze, ed in particolare chiede l’apertura definitiva del Pronto Soccorso. “Basta con i buoni propositi, è tempo di azioni concrete, non possiamo più aspettare”.

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