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Investimenti a Podere Rota da parte di Valdarno Ambiente. Chienni: “E’ una evoluzione in termini di sviluppo sostenibile”. E parla anche della discarica

“Le normative europee e nazionali auspicano l’attuazione di un’economia circolare e dispongono un approccio ben preciso teso alla prevenzione, al riutilizzo, al recupero di materia e di energia. Perché non restino solo parole servono impianti adeguati. Per questo gli investimenti previsti sono una risposta importante e rappresentano una evoluzione di Podere Rota in termini di sviluppo sostenibile”. Lo ha detto il sindaco di Terranuova Bracciolini Sergio Chienni in riferimento ai progetti presentati ieri pomeriggio dalla nuova società Valdarno Ambiente, nata dalla sinergia di quattro aziende, Csai, Tb, Crcm e Agricola Riofi.

Un piano di sviluppo industriale che prevede un investimento di 24 milioni di euro, compreso l’ampliamento della discarica. L’obiettivo, è stato ricordato, è quello di favorire in particolare il recupero di materia e di energia e perseguire così l’obiettivo di raggiungere un’economia realmente circolare. Tra gli interventi previsti, un nuovo impianto di selezione e valorizzazione del multimateriale da raccolta differenziata e il potenziamento della piattaforma per la carta e il cartone, recentemente acquisita. “Insieme ai riflessi positivi sull’indotto, circa il 50% dei fornitori di beni e servizi di Csai sono imprese locali, questi investimenti produrranno anche un incremento diretto di circa il 30% dei posti di lavoro”, hanno precisato i vertici di Valdarno Ambiente. La Centro Servizi Ambiente Impianti, come noto, ha chiesto anche un ampliamento della discarica di Podere Rota. “Se i conferimenti saranno pari a quelli effettuati negli ultimi anni, l’ampliamento richiesto si esaurirà in meno di 4 anni – ha sottolineato Sergio Chienni -. Aisa ha ottenuto
l’autorizzazione ad agosto per realizzare l’adeguamento e l’ammodernamento del termovalorizzatore ad Arezzo, con un aumento della capacità e quindi di risposta alle esigenze della nostra Provincia. I lavori si concluderanno presumibilmente nel 2024 e prevedono un fermo impianto. Per questo fino a quella data Rota è necessaria per accogliere i rifiuti urbani della nostra Provincia, oltre a dar risposta alle aziende”. Peraltro – ha concluso Chienni – poter smaltire i rifiuti all’interno dell’Ato determina un notevole risparmio per tutti, doverli portar fuori comporterebbe un forte aumento delle tariffe per i cittadini”.

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