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“La Toscana pronta ad ultimare lavori per l’Arno entro il 2022”:il punto dell’assessore regionale Fratoni

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Alla vigilia dell’anniversario della tragica alluvione che colpì Firenze ed anche il Valdarno il 4 novembre del 1966 l’assessore regionale all’ambiente Federica Fratoni fa il punto sulle opere per la mitigazione idraulica. “La Regione Toscana è impegnata in prima linea contro il rischio idraulico – ha spiegato l’assessore – ed ha investito energie e risorse nella prevenzione di future alluvioni a danno della città di Firenze e delle aree limitrofe. Stiamo lavorando per portare a termine nel più breve tempo possibile le opere previste dal nostro Piano di gestione del rischio alluvioni. Se i finanziamenti arrivassero, la Regione sarebbe in grado di completare l’intero intervento entro il 2021/2022”.
Per ridurre il rischio di alluvioni a Firenze sono previsti, sia nel Piano di Gestione Rischio Alluvioni, sia negli strumenti di programmazione nazionali e regionali, interventi a monte della città. Alcune di queste opere sono in corso di realizzazione, altre sono in fase di progettazione. I lavori già in corso solo per tutelare l’Arno hanno un valore di 100 milioni di euro. Sono stati riavviati dal 2012, quando la Regione ha ripreso la competenza sulle misure per l’accelerazione della realizzazione degli interventi strategici, e stanno procedendo per stralci funzionali .La più rilevante delle opere previste è il sistema di laminazione di Figline, oggi in fase di realizzazione, che può essere definita come il primo ‘scudo’ a tutela del centro urbano di Firenze. L’innalzamento della diga di Levane è il secondo, importantissimo, passaggio. Infine verrà realizzato un sistema di casse di espansione e di “infrastrutture verdi” lungo il fiume Sieve. I lavori del primo stralcio della Cassa Pizziconi a Figline saranno ultimati entro l’inizio del 2018, mentre la gara per il secondo stralcio sarà aggiudicata nelle prossime settimane. Entro l’anno, inoltre, saranno aggiudicati i lavori dei primi stralci della Casse Restone, Prulli e Leccio. “Utilizzando come termine di paragone l’evento del 1966- afferma Fratoni -si stima che l’azione combinata del sistema di laminazione di Figline e dell’innalzamento della diga di Levane permetterebbe un abbattimento della portata in arrivo al centro storico di Firenze di circa il 15%, riducendo ulteriormente il rischio residuo per la città.Da ricordare inoltre le risorse per la manutenzione dei corsi d’acqua che provengono dal contenuto di bonifica- termina l’assessore regionale- alle quali si sommano circa 7 milioni di euro l’anno stanziati dalla Regione, per un importo complessivo di circa 95 milioni di euro.”

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