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L’altra domenica. Brutta bestia la nostalgia….

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Ma siamo proprio sicuri che si viveva meglio 40 o 50 anni fa e che tutto fosse migliore di oggi? Rivolgo la domanda ai miei coetanei dopo aver visto sul web una serie infinita di moltiplicatori della…nostalgia. I gruppi innanzitutto: “noi che negli anni 70”, quelli degli “anni 80”, “il calcio di una volta”, noi che non avevamo il cellulare e via via per tutti i gusti. Da Gianni Rivera ad Edwige Fenech passando per Lino Banfi e per i Bee Gees e chi più ne ha più ne metta, fino alle estremizzazioni sul tipo…noi che non avevamo il riscaldamento in casa…..Con una certezza: il rimpianto di quegli anni si accompagna alla perduta e lontana giovinezza. E’ successo sempre così di generazione in generazione. E con, lasciatemelo dire, un dato reale: in genere si stava… peggio a prescindere.
La mobilità facilitata, il comodo delle nostre abitazioni, le maggiori opportunità sono soltanto alcuni dei privilegi del nostro tempo. Molte cose ottenute che compensano abbondantemente la perdita di altre importanti. E anche quando si parla di socializzazione e di rapporti interpersonali ci andrei cauto. Essendomi a lungo occupato di sport posso dire tranquillamente come i protagonisti degli anni 70 e 80 non fossero poi così migliori degli attuali. Il problema di oggi viene semmai dalle troppe figure intermedie che si sovrappongono rendendo impossibile e talvolta proibitivo qualsiasi contatto. Ma i miei anni..70 di tifoso militante sono anche segnati da una freddezza a volte estrema degli stessi protagonisti. Per esempio oggi, alla fine di una gara, i calciatori omaggiano il pubblico e ne condividono la gioia. Una cosa un tempo rarissima: quando una squadra vinceva un campionato, per esempio, a pochi minuti dalla fine della partita i calciatori erano usi guadagnare la zona degli spogliatoi per sfuggire all’abbraccio dei propri sostenitori, giudicati alla stregua di chissà cosa…
Faccio questi esempi anche..semplicistici per dimostrare come non tutto fosse come amiamo ricordarcelo, anzi. Se abbiamo ai nostri giorni superato lo shock della quarantena pandemica lo dobbiamo alla comodità delle nostre abitazioni, alla possibilità con le nuove tecnologie di interagire con i malati, gli amici, i fidanzati e le fidanzate. Cosa sarebbe successo nei nostri rimpianti ed amati anni 70 e 80? Lascio a voi rispondere…
E quindi, al netto di alcune cose da rimpiangere (io personalmente..in primis il culto e la difesa del lavoro), direi che il mondo contemporaneo è largamente migliore di quello che ci ha preceduto, senza estendere poi il tutto ai grandi temi sociali, di giustizia e di emancipazione della persona. Il rimpianto e la nostalgia del passato sono sentimenti accettabili ma a piccole dosi, da condividere senza deformare la realtà.

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