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Lo snodo del Ponte Mocarini problema irrisolto. E negli ultimi giorni due incidenti hanno mandato il traffico in tilt

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Due incidenti, per fortuna non gravi, verificatesi a qualche giorno di distanza l’uno dall’altro, hanno mandato in tilt la viabilità nel tratto Montevarchi-Terranuova, congestionando una zona già di per se molto fragile, quella del ponte Mocarini. L’inizio ottobre è stato complicato per gli automobilisti che quotidianamente attraversano il ponte dell’Arno e le code che si sono formate hanno raggiunto il viale Cadorna a Montevarchi. Una situazione che ha spinto molti cittadini ad intervenire anche sui social network per denunciare disagi non quotidiani, è bene precisarlo, ma che si presentano puntualmente anche in caso di piccolo tamponamento. Il motivo è semplice. Lo snodo del ponte Mocarini rappresenta, ad oggi, un problema irrisolto, cui bisognerà iniziare a mettere mano. La soluzione c’è ed è la realizzazione della bretella che dalla zona di Lungarno porta al casello autostradale. In quel caso ci sarebbe un’altra valvola di sfogo che bypasserebbe l’imbuto del ponte dell’Arno, creando meno problemi in caso di incidente. Ad ostacolare l’opera, come spesso accade, l’aspetto economico. La bretella, infatti, verrebbe a costare dai dodici ai quindici milioni di euro. Una cifra troppo elevata che ad oggi nessuno è in grado di assicurare. Caso mai c’è da chiedersi per quale motivo i progetti legati alla variante alla regionale 69 non hanno contemplato la possibilità di realizzare un tratto stradale probabilmente più importante di altri in via di definizione. E dire che anche il mondo dell’impresa, in passato, ha chiesto a più riprese la costruzione della nuova bretella di collegamento. Addirittura nell’aprile del 2014 fu consegnata al Governatore della Toscana Enrico Rossi, in visita ufficiale in Valdarno, una lettera firmata da molti imprenditori della zona nella quale fu ribadita l’importanza strategica di quest’opera. Istanza appoggiata anche dai sindaci del Valdarno. Del resto si tratta di un intervento fondamentale per evitare che la circolazione vada in tilt. Con l’inaugurazione del ponte a sud, il trasferimento nell’area di Valvigna dei dipendenti Prada e il nuovo stabilimento della Bartolini, la provinciale di Lungarno è diventata una delle arterie più trafficate del territorio e tutte le auto che poi si riversano verso Le Coste e il ponte dell’Arno, arrivati al Ponte Mocarini, si infilano in un vero e proprio imbuto. Una soluzione era già stata trovata e consisteva nella realizzazione di una variante parallela all’Autostrada. Ma costava otto milioni di euro e l’ipotesi fu stata scartata. Adesso, però, tutti si sono resi conto che quel collegamento era una priorità e bisognerà quindi trovare il modo di reperire le risorse. E possibilmente alla svelta. In caso contrario la variante alla regionale 69 continuerà a rimanere “monca” e in caso di incidenti le ripercussioni saranno inevitabili.

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