Un crocifisso troverà posto nell’aula consiliare di Palazzo del Podestà a Montevarchi. Lo ha deciso questo pomeriggio a maggioranza il Consiglio comunale cittadino chiamato ad esprimersi sulla mozione presentata dai gruppi di governo.
Ad illustrare le ragioni del documento Andrea Pesucci, capogruppo della Lega Nord. “Il crocifisso è simbolo di libertà, uguaglianza e tolleranza – ha detto – e crediamo che aldilà dell’aspetto religioso rappresenti la nostra storia, le radici dei nostri popoli, accompagnandoci nel bene e nel male da oltre 20 secoli. Oggi è presente in scuole, ospedali e tribunali e noi vorremmo, pur ricordando la laicità dello Stato, che fosse posizionato anche in questa bellissima aula consiliare”. Pesucci auspicava un’ampia condivisione per l’esposizione di un “simbolo della religione cristiana”.
Ampio, invece, è stato il dibattito con il capogruppo di Montevarchi Democratica Francesco Grasso che ha condiviso la tesi, pur evidenziando come sia necessario un atteggiamento di tolleranza e pari opportunità anche per le altre confessioni. Di tutt’altro avviso Carlo Norci del Movimento 5 Stelle che ha sottolineato l’inopportunità di esporre il crocifisso in un ambiente che “ha valenza politica ed è massima espressione della laicità”. E gli hanno fatto eco, sempre dai banchi della minoranza, i consiglieri Fabio Camiciottoli e Paolo Ricci di Avanti Montevarchi che hanno ribadito la necessità di preservare i luoghi istituzionali e di evitare di erigere “steccati religiosi quanto mai inutili specie in questo momento storico”.
Francesca Neri (Partito Democratico), infine, ha proposto a nome della minoranza una risoluzione per chiedere di scegliere un’altra sala del Palazzo e di acquisire un’opera ad hoc da un artista locale. Tentativo di mediazione respinto e in sede di voto la mozione è passata con i si della maggioranza e di Francesco Grasso. Astenuti i consiglieri Ricci e Neri e contrario Norci.