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Montevarchi: fronte comune per la sanità. Approvato un documento bipartisan in Consiglio

Approvato all’unanimità dal Consiglio comunale di Montevarchi un documento sulla sanità che impegna gli amministratori a lavorare per un distretto unico del Valdarno aretino e fiorentino, a perseguire l’obiettivo della classificazione dell’ospedale della Gruccia come presidio di 1° livello e a convocare al più presto una seduta del parlamentino aperta al pubblico sul riassetto sanitario.
E’ la sintesi dell’ampio dibattito che si è svolto ieri pomeriggio nell’assise consiliare tornata dopo un decennio in Palazzo del Podestà. Era stato il capogruppo di Montevarchi Democratica Francesco Maria Grasso a sollevare l’argomento con una mozione presentata dopo le dichiarazioni del sindaco Silvia Chiassai che si era detta contraria al processo di integrazione dei due presidi ospedalieri valdarnesi. E la prima cittadina ha ribadito che quel percorso non assicura la tenuta dei servizi, perché “teorico e retto sulla “precarietà” di accordi interaziendali insufficienti a garantire risorse e personale”, aggiungendo che si deve fare i conti con la mancanza di intesa politica, in particolar modo sul versante fiorentino che continua a fare riferimento all’ospedale di Ponte a Niccheri.
La disponibilità dell’assessore regionale Saccardi a chiedere al Ministero della Salute una deroga al requisito del bacino di utenza di 150 mila abitanti, secondo l’amministratrice, è il punto focale su cui concentrare la battaglia.
Due le strade da percorrere: “Un’unica direzione sanitaria per Gruccia e Serristori con l’accordo di tutti i sindaci creando un solo distretto – ha spiegato – o la deroga per il nostro monoblocco che, pur non avendo i numeri richiesti, si trova in una zona cuscinetto su cui gravitano importanti realtà produttive, turistiche e infrastrutturali”. E per dimostrarlo ha inviato una richiesta di accesso agli atti al direttore del plesso ospedaliero per ottenere i dati, dal 2012 al 2016, degli accessi al Pronto Soccorso, dei ricoveri e delle prestazioni ambulatoriali erogate a residenti o domiciliati in Valdarno fiorentino, nella ASL Toscana Centro e in altri comuni fuori dal comprensorio.
“Nella scorsa riunione della Conferenza dei Sindaci – ha concluso – ho presentato il testo in cui invito i colleghi a impegnarsi per raggiungere la nuova classificazione, anche nella complementarietà con il Serristori di Figline e lo discuteremo l’8 febbraio. Chiederò anche che sia messo a verbale se e quali sindaci sono d’accordo con questo percorso”.
I consiglieri di opposizione hanno rilevato che la priorità è mantenere il livello delle prestazioni, superando le componenti partitiche. “Sappiamo che ad oggi c’è una legge che stabilisce un bacino di 150 mila abitanti e da soli non lo rispettiamo. Occorre, quindi, un distretto che consenta all’intera vallata di essere considerata un’unica entità. E’ questa la strada giunta da seguire”.

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