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Montevarchi. Il Pd interviene sul caso Auditorium. “Dichiarazioni spericolate e ad orologeria”

“Il Sindaco Chiassai si lancia come al solito in spericolate e pesanti dichiarazioni alla stampa, che, oltre a sollevare polveroni ed additare singole persone, denotano se non altro una palese carenza di conoscenza delle più elementari leggi dello Stato”.
A parlare in questi termini il Partito Democratico cittadino, intervenuto sull’inagibilità dell’Auditorium Comunale di via Marzia.
Il Pd, dopo aver ricordato di non avere alcuna intenzione di scaricare responsabilità su chi lavora per il Comune (“E della cui professionalità non abbiamo motivo di dubitare”), ha precisato che, in base alle normative vigenti, spetta ai dirigenti comunali e non agli amministratori la gestione tecnica ed amministrativa di organizzazione delle risorse umane e strumentali e di controllo.
“Pertanto – ha aggiunto il Partito Democratico – della eventuale mancanza della regolare Certificazione Prevenzione Incendi e dell’agibilità dell’Auditorium Comunale sarebbero responsabili i dirigenti Comunali e non certo gli amministratori che si sono succeduti nel tempo. Eppoi – ha proseguito la forza di opposizione – delle due l’una: o sarebbero responsabili per l’appunto i dirigenti comunali preposti, altrimenti sarebbero responsabili come vorrebbe far credere il Sindaco Chiassai tutti gli amministratori locali, compresi, in questo caso, anche quelli attuali, visto che per oltre un anno e mezzo, e anche di recente, l’utilizzo dell’Auditorium Comunale è stato tranquillamente concesso anche dalla giunta in carica e quindi dal sindaco Chiassai”.
Il Pd, infine, si è detto sorpreso per la tempistica di quelle che ha definito le “solite dichiarazioni ad orologeria della ‘basita’ Signora Chiassai”. E’ stato infatti ricordato che gli organizzatori dell’evento ‘La Corrida’ avevano segnalato pubblicamente già da una settimana il trasloco della manifestazione dall’Auditorium in altra sede.
“Non è che lo stesso Sindaco ha interesse solo adesso a spostare l’attenzione dell’opinione pubblica su altri temi meno scomodi rispetto alle opere pubbliche promesse nel proprio programma elettorale ma ‘non realizzabili veramente’?”, si è chiesto, non senza polemica, il Partito Democratico.

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