Un patto tra Comuni per contrastare il fenomeno della prostituzione attraverso un controllo coordinato del territorio. Lo sigleranno le amministrazioni di Bucine e Castelnuovo Berardenga che ospitano la meta prediletta di chi è a caccia di trasgressione, le zone tra Pietraviva e la Colonna del Grillo, al confine tra le province di Arezzo e Siena.
“L’anno scorso siamo riusciti a contenere la piaga – spiega il sindaco di Bucine Pietro Tanzini – grazie a una convenzione con la sezione montevarchina dell’Associazione Nazionale Carabinieri in congedo. I volontari insieme agli agenti della Polizia Municipale hanno assicurato nel periodo estivo una presenza costante che ha dato frutti positivi”.
Il servizio, però, è da migliorare proprio perché l’area si trova al confine con Castelnuovo Berardenga ed era semplice per clienti e passeggiatrici superare la linea di demarcazione per sfuggire ai controlli: “Nei giorni scorsi ho incontrato il sindaco Fabrizio Nepi e stiamo lavorando a un’intesa che consenta di coordinare le forze per un presidio capillare. L’obiettivo è disincentivare soprattutto le organizzazioni che lucrano su queste donne”. In maggioranza giovani provenienti dall’Africa, quasi sempre sfruttate. Lo stesso identikit delle ragazze che “lavorano” nell’area industriale di Sant’Andrea a San Giovanni. Qui sono intervenuti gli operatori di strada di “Woman on the road”, il progetto regionale “Contro la Tratta in Toscana” di cui è capofila la Provincia di Arezzo.
“Il nostro intervento è a prevalente carattere umanitario – ricorda il vicesindaco Sandra Romei -. E’ iniziato a gennaio 2016 ed è servito a monitorare la situazione e ad avvicinare il nucleo ‘storico’ di 5, 6 ragazze, riuscendo a instaurare un dialogo”.
L’iniziativa, infatti, mira a organizzare azioni di prima assistenza e di integrazione per chi vuole sottrarsi alla schiavitù, garantendo percorsi per cambiare vita.