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Per l’Ospedale del Valdarno un 2022 di grandi lavori. Investimenti per oltre 2 milioni di euro

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Oltre 2 milioni di euro per potenziare e rinnovare il pronto soccorso dell’ospedale della Gruccia. L’annuncio dal Direttore Generale della Asl Toscana sud est Antonio D’Urso è arrivato nell’ambito di un incontro con la Conferenza dei Sindaci del Valdarno aretino.
“Si tratta di 1 milione e 630 mila euro finanziati con ex art. 20 della Legge n.67/1988 a cui si sommano altri 693.000 euro provenienti da DL 34/2020″, dichiara il Direttore Generale Antonio D’Urso. “Un investimento che troverà la sua attuazione nel 2022 e che si è reso necessario per rispondere da una parte alle indicazioni dettate dalla commissione regionale e dall’altra per risolvere delle criticità emerse nel periodo di pandemia”.
“In particolare durante questi due anni si è evidenziata la necessità di avere tutti i setting su un unico livello rispetto alla situazione attuale che vede il Pronto Soccorso al secondo livello mentre il reparto di Medicina di Urgenza e HDU al terzo. I nostri interventi sono tutti finalizzati a rendere i nostri ospedali il più possibile accessibili, funzionali e sicuri”.
I lavori prevedono l’ampliamento degli spazi esistenti con la costruzione di due nuovi padiglioni realizzati al posto dei giardini laterali, la riorganizzazione degli spazi interni e un adeguamento di tutti gli impianti.
Soddisfazione è stata espressa dal Presidente della Conferenza dei Sindaci, Sergio Chienni, che ha sottolineato la necessità di proseguire nel rafforzamento dei servizi: “Questo intervento costituisce un passo importante a cui ne dovranno seguire altri per consolidare i servizi del presidio ospedaliero del nostro territorio. L’azienda ha riferito che la progettazione esecutiva sarà conclusa entro febbraio e che i lavori inizieranno poco dopo. Il pronto soccorso rappresenta un riferimento indispensabile per un’area territorialmente ampia, registrando un ampio numero di accessi anche dal Valdarno fiorentino e non solo. Ringrazio gli operatori sanitari per il lavoro che hanno svolto e che stanno svolgendo. Porli nelle condizioni adeguate per esercitare il loro servizio è il presupposto fondamentale per dare risposte alle esigenze delle nostre comunità”, ha concluso Chienni.

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