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Ricercatori di Geotecnologie potrebbero partire per l’Iran per la costruzione di una nuova ferrovia

Continua a crescere il Centro di Geotecnologie di San Giovanni Valdarno, legato all’Università di Siena. Attraverso l’Italfer, che è la società di progettazione delle Ferrovie, il CGT ha in corso un contratto in Iran, dove è previsto l’ammodernamento della rete ferroviaria, e anche in India si stanno aprendo prospettive simili. Negli ultimi anni sono stati svolti lavori anche in Congo, in Marocco e in Arabia, dove è stata realizzata la ferrovia ad alta velocità tra il Golfo Persico e il Mar Rosso. Inoltre, in Marocco, il Centro ha aperto una società spin-off legata all’Università di Siena. Opera a Marrakech e si occupa di ricerche minerarie e di ricerche d’acqua. Prospettive importanti, illustrati dal responsabile della struttura universitaria, il professor Luigi Carmignani.
“Ci stiamo muovendo sviluppando il settore della geofisica – ha detto – e abbiamo potenziato la sismica riflessione, acquisendo strumenti che ci consentono di operare a molti chilometri di profondità”. La sismica riflessione è un metodo di analisi geofisica del sottosuolo che consente di rilevare con altissima precisione le sue caratteristiche, utilizzando vari tipi di onde sismiche. E’ stato poi acquistato un velivolo per le rilevazioni, mentre pr quanto riguarda poi l’Incubatore di imprese di Bomba, Carmignani ha ricordato che all’interno ci sono già sei società incubate.
“Per noi questa è una scommessa importante – ha detto – perché il Centro di Geotecnologie si è sempre caratterizzato per le relazioni con le imprese. Da quanto siamo nati ci siamo sempre autofinanziati e abbiamo sempre avuto un bilancio in pareggio. Qui – ha aggiunto il professore – lavorano sessanta ricercatori e quasi tutti traggono il loro stipendio dai lavori che facciamo. Questo tipo di organizzazione ci ha sempre permesso tra l’altro di relazionarci in maniera molto stretta con le aziende e con il mercato, consentendoci di sviluppare quella che oggi è considerata la terza missione dell’Università, che consiste nel trasferire tecnologie alle imprese, fare mercato e cercare di autofinanziare gli Atenei in tempi in cui le risorse per la ricerca sono modesti”.
Un percorso, questo, che il CGT ha iniziato quindici anni fa, quando magari non se ne coglieva l’esigenza . E oggi se ne vedono i frutti, in un periodo di ristrettezze.

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