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San Giovanni: dimentica la scritta “non trasferibile” sull’assegno. Multa da 6 mila euro

Ha pagato la macchina nuova con un vecchio assegno su cui non era riportata la scritta “non trasferibile” e si è vista recapitare una multa da 6 mila euro. E’ accaduto a Gabriella Biserni di San Giovanni, incappata nell’inasprimento delle norme antiriciclaggio in vigore dal 2007 e modificate l’estate scorsa con sanzioni più severe.
“L’assegno di 10 mila 900 euro – racconta – faceva parte di un blocchetto conservato in casa dal 2003. Poco dopo l’acquisto la banca mi ha contattato per dirmi che sul titolo non c’era la dicitura obbligatoria e perciò scattava la segnalazione al Ministero”. Preoccupata, la valdarnese ha chiesto quali conseguenze potesse avere la dimenticanza involontaria, perchè nel vecchio carnet non era stampigliata la sigla in questione e tantomeno qualcuno l’aveva informata di aggiungerla a penna. “Al massimo – mi hanno detto – ci sarà un’oblazione per estinguere l’illecito del 2 per cento sull’importo totale. Pensavo che tutto si risolvesse con una multa accettabile e, invece, nel novembre scorso è arrivata una raccomandata di ben altro tenore”.
La Ragioneria territoriale dello Stato di Firenze per conto del Ministero dell’Economia e delle Finanze faceva sapere che “per aver trasferito la somma a mezzo di assegno bancario privo della clausola di non trasferibilità era punibile con una sanzione amministrativa da 3 mila a 50 mila euro” e per chiudere senza strascichi il procedimento bastava pagare 6 mila euro, più 5 per il versamento, entro 60 giorni dalla notifica.
“Una cifra astronomica per quello che ritengo un vizio formale – riprende. Mi sono rivolta al legale di Federconsumatori che ha inviato deduzioni difensive spiegando come quel denaro non fosse di provenienza sospetta, ma la mia liquidazione. Il 14 marzo sarò ascoltata in audizione personale a Firenze e spero in un esito positivo della vicenda”.
Una storia non isolata la sua e in tutta Italia si stanno moltiplicando casi simili. L’appello di Gabriella Biserni è a contattarla, all’indirizzo mail gabriella.16@hotmail.it, per unire le forze e creare anche in Toscana una rete di «vittime del non trasferibile» già attiva in altre regioni.

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