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San Giovanni: rifiuti, l’ex sindaco Tarchi precisa e rivendica quanto fatto dalla sua Giunta

Chiamato in causa dal sindaco Maurizio Viligiardi nell’ambito della polemica con il gruppo di opposizione Cresce San Giovanni sulla discarica di Podere Rota, l’ex primo cittadino Mauro Tarchi precisa l’azione politica della sua Giunta in tema di smaltimento dell’immondizia.
Tarchi rivendica di aver intrapreso azioni forti per contrastare il sistema di governo del settore “da chiunque riscontrabili e abbondantemente documentate e ben due azioni giudiziarie contro la società di gestione e la stessa Regione Toscana”.
“La prima, affidata allo studio dell’avvocato Manneschi, contro la determinazione della tassa di smaltimento e raccolta, definita unilateralmente dalla società e non dalla autorità di ambito e vinta con vantaggi economici rilevanti per il Comune (circa 400 mila euro) che spero siano stati e/o saranno restituiti ai sangiovannesi.
La seconda (studio avvocato Lessona) contro la ‘tassa’ di disagio ambientale. Un’azione decaduta – ricorda Tarchi – per decorsi termini di presentazione e motivata contro un tributo che tuttora considero sbagliato, non disponendo i Comuni di propria autonomia impositiva. Una gabella illegittima, quindi, il disagio ambientale, la cui abolizione avrebbe fatto tremare l’allora sistema toscano di smaltimento che monetizzava le disponibilità di un territorio senza considerare il vero contesto territoriale del disagio e l’utilizzo di tali risorse”.
L’ex sindaco rammenta anche che “il vecchio piano interprovinciale dei rifiuti (da tutti approvato) prevedeva già allora con la realizzazione dell’impianto di preselezione e compostaggio di Terranuova il superamento dell’attuale discarica, l’attivazione di un impianto di incenerimento nel comune di Rufina e di una discarica per ceneri e sovvalli in località le Borra in quel di Figline. Una scelta corretta per una distribuzione territoriale equa del carico ambientale, ma colpevolmente disattesa perché non economicamente vantaggiosa (più rifiuti si accolgono più si guadagna) e successivamente osteggiata dai fiorentini che continuano, senza contrasto alcuno, a smaltire nel nostro territorio”.
“Questi sono i fatti – commenta – altra cosa il loro adattamento alla polemica politica”.
Tarchi termina chiamando in causa “la collettiva responsabilità a superare definitivamente l’allocazione dei rifiuti tal quali in discarica, essendo fra l’altro oggi contro legge” e si dice disponibile a qualsiasi confronto.

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