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Silvia Chiassai favorevole al commissariamento di Sei Toscana. “Ci vuole una discontinuità con il passato”

Pieno appoggio al sindaco di Arezzo Alessandro Ghinelli che ieri, nel corso dell’assemblea dell’ATO Toscana Sud, ha chiesto il commissariamento di Sei Toscana. Una proposta sposata in pieno dal primo cittadino di Montevarchi Silvia Chiassai, che dopo aver sottolineato il grande senso di responsabilità manifestato dai 106 sindaci toscani nel garantire la funzionalità amministrativa dell’ATO, evitando il rischio di interruzione di pubblico servizio, chiede a questo punto una decisa discontinuità con il passato. “Non mi serve altra documentazione a sostegno del forte imbarazzo provato, come sindaco, per gli arresti domiciliari del Direttore Generale dell’Ato Toscana Sud, per l’interdizione dai pubblici uffici degli amministratori delegati di Sei Toscana e di Siena Ambiente, fino alle dimissioni in massa del Consiglio di Amministrazione – ha detto la Chiassai -. Serve un’azione di forza che non sia più espressione di possibili interessi di parte. Per questo motivo auspico che il Prefetto nomini dei commissari, soggetti terzi e slegati da situazioni che hanno generato le odierne indagini in corso. Non mi convincono le dimissioni in massa dell’interno Cda di Sei Toscana che resterà in carica fino al 13 dicembre, con l’alternativa proposta, in mano al Prefetto, di una semplice sostituzione dei vertici – ha aggiunto il sindaco di Montevarchi -. Mi sembra che, in questo caso, potrebbe rispondere alla logica del “cambiare tutto per non cambiare nulla”. Il primo cittadino ha precisato che, nonostante al momento non ci sia nessuna condanna degli indagati, le risulta difficile girarsi dall’altra parte nei confronti di accuse molto gravi su una presunta turbativa d’asta e corruzione. “Occorre ripulire il campo da ogni dubbio riguardante le modalità di affidamento degli appalti pubblici – ha detto ancora la Chiassai – .Da sindaco, la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti sono tra i problemi più gravi che affronto quotidianamente a Montevarchi per un servizio inaccettabile sia per le tariffe che per la qualità offerta. Dopo lo scandalo sui rifiuti, chiedo una chiusura netta con un passato denso di ombre e di inefficienze”. Una discontinuità che, per Palazzo Varchi, deve prevalere anche in altre sedi istituzionali, come la Regione Toscana, per modificare la legge regionale vigente ed arrivare al superamento del sistema gestionale dei servizi basato sulle aree vaste, ridando l’autorità decisionale ai singoli Comuni. Per Silvia Chiassai, infatti, l’attuale sistema di gestione non è più una garanzia di trasparenza, efficacia e economicità del servizio. “Non capisco invece a quale gioco stiano giocando le forze politiche o i movimenti, sempre pronti a puntare il dito su aspetti poco sostanziali e politicamente molto strumentali, invece di condividere insieme l’obiettivo di mettere in discussione un sistema fallimentare – ha concluso -. A me interessano solo i cittadini da tutelare con un cambiamento radicale del sistema di gestione, senza strapparmi le vesti, come hanno fatto altri, nella difesa ad oltranza di portatori di interessi industriali”.

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