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Troppi i casi di morbillo registrati nel 2017 nel territorio dell’Azienda Sanitaria fiorentina. Appello alla vaccinazione

Un aumento vertiginoso dei casi di morbillo nel 2017 notificati dall’Azienda Usl Toscana Centro. Gli ammalati sono stati 168-dei quali 124 nell’area fiorentina e quindi anche in Valdarno- a fronte dei soli 3 casi registrati nel 2016. Lo scorso anno si è registrato un picco epidemico e i servizi di igiene e sanità pubblica, temono che possa ripetersi anche nel 2018, dal momento che la copertura vaccinale della popolazione è ben inferiore al 95%, che è considerata la soglia minima di protezione per ridurre drasticamente la circolazione del virus.L’Azienda Sanitaria (in particolare attraverso le unità funzionali complesse di Igiene Pubblica e Nutrizione delle aree territoriali di Empoli, Firenze, Pistoia e Prato del Dipartimento di Prevenzione), invita la popolazione a vaccinarsi, ricordando che il morbillo è una malattia molto contagiosa che può determinare complicanze anche gravi. Complicanze che sono relativamente rare, ma il morbillo è pur sempre responsabile di un numero compreso tra le 30 e le 100 morti ogni 100.000 persone colpite. Le complicazioni sono dovute principalmente a superinfezioni batteriche: otite media, laringite, diarrea, polmonite o encefaliti (infiammazioni del cervello). Si riscontrano più spesso nei neonati, nei bambini malnutriti o nelle persone immunocompresse.Il morbillo è una malattia che colpisce spesso i bambini tra 1 e 3 anni, per cui viene detta infantile, come la rosolia, la varicella, la pertosse e la parotite, ma può trasmettersi anche agli adulti. Si ricorda quindi che la Legge 119/2017 ha introdotto l’obbligatorietà della vaccinazione contro il morbillo nella fascia di età 0-16 anni. La vaccinazione dei soggetti non protetti, ribadiscono dai servizi di Igiene Pubblica e Nutrizione, resta l’unica arma di prevenzione efficace individuale e collettiva.

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