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Covid. Curati anche ad Arezzo i primi pazienti con la terapia degli anticorpi monoclonali, un’arma in più contro il virus

E’ iniziato anche al San Donato di Arezzo il trattamento con gli anticorpi monoclonali, una nuova opzione terapeutica contro il Coronavirus. Tali anticorpi si legano alle proteine del virus, in particolare alla proteina spike che viene utilizzata per penetrare nelle cellule umane, impedendo al virus di replicarsi e quindi di far ammalare le persone. La terapia è rivolta alle persone in una fase precoce dell’infezione, che presentano, secondo quanto definito da AIFA, alcuni fattori di rischio che li predisporrebbero più facilmente alla malattia con complicanze, ossia i soggetti positivi, di età superiore ai 12 anni non ospedalizzati o ospedalizzati, ma non a causa del Covid, che risultano ad alto rischio di sviluppo di forma grave di Covid-19 con conseguente aumento delle probabilità di aggravamento fino alla polmonite.

Danilo Tacconi, Primario del Reparto Malattie Infettive, dichiara: “Abbiamo un’arma in più contro il virus. Ad Arezzo abbiamo iniziato da qualche giorno e valuteremo a breve i risultati sui primi trattamenti. Si tratta di un altro grande risultato della ricerca medico/scientifica oltre a quello dei vaccini. Nello specifico esiste un elenco delle patologie che vengono attenzionate e seguite con questa terapia in caso di contagio, ad esempio persone dializzate, diabetiche, gravemente obese, con malattie cardiache, del neurosviluppo, respiratorie, con immunodeficienze, dipendenti da dispositivi tecnologici. L’avvio della cura deve essere tempestivo, entro pochi giorni dalla comparsa del virus, ma non oltre i 10 giorni. E’ sostanzialmente la prima terapia specifica che abbiamo a disposizione contro Sars-Cov2 un’ottima opportunità terapeutica che si aggiunge a quanto già utilizziamo. Gli anticorpi monoclonali hanno l’obiettivo di controllare l’evoluzione della malattia, evitando aggravamenti per i pazienti e quindi ridurre anche il carico sugli ospedali e sui Pronto Soccorso”.

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