Automobilisti esasperati per le multe a raffica. Sotto accusa l’autovelox posizionato sulla Regionale 69 nei pressi del Carresi fra Figline Incisa e San Giovanni. In molti si lamentano sui social di aver ricevuto anche più di una notifica e le cifre da pagare possono raggiungere cifre decisamente esose. Insomma, in questi giorni è una vera e propria “carneficina”che sta mietendo molto vittime che si dicono anche inconsapevoli- stando a quanto si legge in alcuni post- della taratura della velocità rilevata dall’apparecchio. “La postazione- dichiara il comandante della Polizia Municipale di Figline Incisa Alessandro Berardi (in alto l’intervista)– è stata riallocata a dicembre dopo un periodo di inattività. L’autovelox non va visto come uno strumento per elevare sanzioni ma l’obiettivo è quello di far abbassare la velocità in una strada con il più alto tasso di mortalità. L’apparecchio è tarato come prevede la normativa. La città metropolitana ha stabilito che la velocità deve essere 50 Km orari in base a diversi fattori. I cittadini possono solo rispettare i limiti come da segnaletica e una maggiore attenzione nel circolare. Ciò porterà ad una riduzione della pericolosità e degli incidenti.”
“Bisogna sfatare un mito – ha dichiarato la sindaca Giulia Mugnai ( in alto l’intervista)- gli autovelox non servono ai Comuni per far cassa. Grazie all’evasione, la metà dell’incasso non arriva. In più c’è una parte della cifra che deve essere trasferita alla Città Metropolitana, tanto per fare due esempi. La presenza di due autovelox entrambi sulla Regionale 69 sul territorio di Figline Incisa è legato alla problematica della sicurezza che per noi è priorità in quanto l’incindentalità ha un costo sociale elevatissimo. Abbiamo anche altri autovelox sul territorio ma prevedono la presenza degli agenti sul posto e quindi non sono sempre attivi. Comprendiamo il disagio di chi si vede arrivare a casa la multa, ma il limite di 50 Km orari è stabilito dalla legge e non viene stabilito dal Comune”.