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Tentativo di intrusione notturno alla Valentino Shoes di Levane

Un tentativo di intrusione nel
cuore della notte ha fatto risuonare l’allarme nell’area artigianale di Levane e in particolare alla Valentino Shoes, azienda di punta del polo produttivo di via Valiani nel territorio del comune di Bucine. A quanto si è appreso si sarebbe trattato solo di una bravata di un gruppo di balordi, ma è chiaro che non appena il sistema di sicurezza ha segnalato l’anomalia si è subito temuta
una nuova incursione dei ladri che negli ultimi mesi hanno messo nel mirino altre imprese valdarnesi specializzate nella creazione di scarpe e accessori dei marchi più noti della moda.

 

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Tra febbraio e marzo scorsi erano state saccheggiate alcune ditte a Castelfranco Piandiscò e a Bomba di Cavriglia. Colpi che avevano fruttato un bottino consistente in produzioni di pregio, addirittura 400 mila euro il valore delle borse, in gran parte firmate Yves Saint Laurent, trafugate nel raid di una banda di professionisti in azione nella zona industriale cavrigliese. Stavolta per fortuna tutto si è risolto al meglio grazie all’intervento dei Carabinieri che, giunti sul posto, hanno compiuto le verifiche del caso.

Nessuna conseguenza dunque per la Valentino, anche se la guardia delle forze dell’ordine rimane alta ripensando al precedente colpo datato 2017 e dal modus operandi simile a quello più recente avvenuto nell’ex miniera. Allora lo stabilimento levanese fu teatro di un assalto in grande stile. Almeno sei i malviventi all’opera che si impossessarono di due ruspe, prelevandole da un vicino cantiere edile, per poi piazzarle in mezzo alla strada con il duplice fine di bloccare le vie di accesso e garantirsi una fuga in tutta tranquillità.

Servendosi come ariete di un furgone Fiat Ducato i pendolari del crimine riuscirono a sfondare la porta del magazzino e a fare man bassa delle calzature griffate già pronte per la spedizione. La tempestiva risposta delle guardie giurate della vigilanza privata e dei militari della Compagnia di San Giovanni, richiamati dai sistemi di allarme della fabbrica, non impedì ai soliti ignoti di rubare creazioni della prestigiosa casa di moda per un valore stimato di oltre 300 mila euro, prima di dileguarsi a bordo dello stesso veicolo utilizzato per la spaccata imboccando l’A1.

Qualcosa però andò storto perché il cabinato fu ritrovato qualche ora più tardi non lontano dal casello di Impruneta dagli agenti della Polizia Stradale di Firenze, a loro volta impegnati nella maxi caccia all’uomo successiva al colpo. All’interno c’era ancora tutta la merce rubata che fu poi
riconsegnata ai legittittimi proprietari.

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