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La libertà non è dire tutto e il contrario di tutto…

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Ci può essere ,nella giusta epoca dei diritti, il diritto all’odio? Le dichiarazioni del generale Vannacci hanno riportato alla luce un problema mai risolto effettivamente dalle moderne democrazie, con una menzione speciale per il nostro bel paese. È certamente corretto equilibrare e favorire la libertà di espressione, dare spazio ad ogni parere. Ma può esserci libertà quando le affermazioni ostacolano moralmente se non fisicamente le persone? O è davvero libertà invocare pulizie etniche, differenze di razza, manifestazioni neanche nascoste di odio che spesso non nascondono la volontà persino di agire?

Non è certo facile tracciare un confine chiaro anche se costituzioni, trattati e convenzioni pongono limiti abbastanza precisi richiamando in primo luogo il concetto di pari dignità. C’è comunque di per sé un ragionevole limite che dovrebbe essere mai oltrepassato: la società moderna che pareva avviata verso il superamento dei portatori d odio seriali registra purtroppo un incremento dei sentimenti stessi di intolleranza, in fondo un imbarbarimento progressivo. Che poggia le proprie basi su un terreno sempre più fragile quando invece, con buona pace del generale, una società civile può dirsi tale solo nel superamento di ogni diversità, rendendo normale il diritto a vivere come ognuno crede nel rispetto delle regole.

Gli illuministi francesi ribadirono per primi il dovere di sostenere anche le idee contrarie alle proprie…ed è giusto. Ma si fa onestamente fatica ad accettare come contrarie e sostenibili le stesse che parlano di discriminazioni, pulizia etnica ecc. Anzi, non si possono sostenere per nulla.

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