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Giornata Mondiale della Gioventù a Lisbona : l’esperienza di Agnese e Costanza

È appena conclusa la trentasettesima edizione della Giornata Mondiale della Gioventù, evento tenutosi a Lisbona dal 1 al 6 agosto. La GMG, istituita per la prima volta da Papa Giovanni Paolo II, riunisce ciclicamente i giovani cattolici di tutto il mondo per fare esperienza di condivisione spirituale e culturale. Più di trecento cinquantaquattromila i pellegrini che si sono recati nella capitale portoghese e particolarmente vivace è stata la partecipazione della Diocesi di Fiesole con la partenza di più di cento giovani. Un’occasione di formazione e di incontro in cui centrale è il ruolo protagonista dei giovani fedeli. Raccontano la loro esperienza Agnese Salemme e Costanza Tenucci, scout del Clan di Figline Valdarno.

“Siamo arrivati alla GMG di Lisbona dopo un lungo viaggio in autobus, è stato la nostra casa per circa trentacinque ore – racconta Agnese – Nonostante possa sembrare una pazzia, non è stato per niente male. Abbiamo condiviso le ore di viaggio con tanti ragazzi e i nostri accompagnatori, tra cui il vescovo di Fiesole Stefano Manetti. Lungo il tragitto ci siamo fermati a dormire in Spagna, vicino Girona: poche ore ma rigeneranti. Dopo la sosta ci siamo rimessi subito in viaggio e una volta arrivati nella capitale, ci siamo sistemati nel nostro alloggio, la scuola di São Marcos. Eravamo entusiasti di poter iniziare la nostra avventura ma soprattutto di poterla condividere con così tante persone.”

Un evento internazionale in grado di coinvolgere ragazzi, profondamente diversi ma uniti nella gioia dell’incontro e della partecipazione. La GMG si propone come una profonda esperienza di fede e cultura di cui i giovani sono assoluti protagonisti nella loro espressione di novità nella Chiesa e nel mondo. La celebrazione della gioventù in tutte le sue forme: questo lo spirito che ha animato l’intera settimana.

“Le giornate erano intense e davvero ricche – prosegue Costanza – ogni giorno iniziava con un momento di preghiera e proseguiva con diverse attività: dai tour per la città ai tornei sportivi, concerti ed incontri. Particolarmente suggestiva è stata la veglia di preghiera. Ci siamo ritrovati in un grande piazzale in cui abbiamo pregato e dormito all’aria aperta. Svegliarsi con la luce dell’alba e vedere una distesa immensa di sacchi a pelo è stato emozionante. L’incontro e il dialogo con Papa Francesco sono stati centrali: ci ha spronato a non avere paura di cambiare il mondo.”

Un’opportunità preziosa che ha permesso ai ragazzi di uscire dall’ordinario e toccare lo straordinario della comunità e dell’incontro. In una dimensione giovanile sempre più improntata all’individualismo e alla solitudine, iniziative collettive come questa sembrano sempre più urgenti. È necessario che ogni ragazzo comprenda le innumerevoli possibilità che possiede e che, nonostante le diverse nazionalità, condivide le stesse prospettive con qualsiasi suo coetaneo. La GMG vuole far vivere lo stesso tragitto di strada a migliaia di giovani che facendo tesoro dell’esperienza, posso riportare a casa un insegnamento prezioso.

“Ciò che mi ha colpito maggiormente in questi giorni – racconta Agnese – è stato vedere così tante persone provenienti da tutto il mondo, vivere la stessa quotidianità in virtù della fede che ci accomuna. È stato come se ognuno di noi fosse un dono da condividere con gli altri. Ci siamo sentiti parte di una sola famiglia in pochissimo tempo e con una facilità impressionante. Forse è questo il regalo che ognuno di noi porterà a casa: la leggerezza e la spensieratezza di essere giovani.”

“La bellezza di questo evento sta soprattutto nel poterla vivere con altri ragazzi che provengono da paesi diversi – aggiunge Costanza – ma che inaspettatamente sono uguali a te. In un periodo storico come questo tutti, e non solo i giovani, dovrebbero avere chiaro che le nazionalità cambiano ma sono le emozioni e i valori che ci accomunano veramente. Ovunque ci sono ragazzi a cui piace ballare, che vogliono conoscere persone nuove, che durano fatica a camminare e che hanno un pessimo umorismo.”

La Giornata Mondiale della Gioventù rappresenta soprattutto un momento di dialogo tra i giovani fedeli e il Papa. Un evento che si propone di mettere al centro i ragazzi parlando con loro e di loro, riconoscendo il valore della gioventù come risorsa di novità e miglioramento.

“Abbiamo sentito la vicinanza di Papa Francesco e di tutta la Chiesa –  racconta Costanza – Abbiamo salutato il pontefice in tanti momenti, ci ha accolto con un saluto di apertura dell’evento, durante la via crucis, per poi concludere con la veglia e la messa finale. Ci ha sollecitato soprattutto a sperimentare la gioia dell’accoglienza e aprirsi al colloquio di fede diffidando dalla falsa bontà e delle illusioni del mondo virtuale.”

“Ascoltare le sue parole è stato sicuramente un momento di grande emozione, quasi inaspettata – conclude Agnese – È riuscito a parlare con noi trasmettendo speranza, forza e sincerità. Nonostante si pensi che la Chiesa sia più affine alle generazioni mature, durante questi giorni abbiamo potuto vivere la nostra fede in modo semplice e “giovanile”. Il Papa era lì per noi e con noi: questo traspariva in modo chiaro. La cosa più bella, oltre ai suoi discorsi incoraggianti, era il senso di comunità che si respirava nel vivere questi eventi insieme a tutti gli altri pellegrini senza divisioni, come una grande famiglia.”

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