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Quasi 2.000 persone ieri a Gropina da Guccini. In centinaia sono rimasti fuori. Enzo Brogi: “Scusateci. Sappiate che ce l’abbiamo messa tutta”

Una folla impressionante, che ha mandato letteralmente in tilt l’organizzazione, che non si aspettava un’affluenza del genere. Ieri a Gropina, per l’evento organizzato in occasione del 25 aprile che ha visto la presenza di Francesco Guccini, si sono presentati quasi in 2000. Un numero non preventivato, che ha costretto centinaia di persone a rimanere al di fuori della Pieve romanica, dato che all’interno potevano entrare circa 700 persone. Ad un certo punto anche il servizio navetta è andato in tilt per l’affluenza di persone. Così, dopo l’iniziativa, organizzata da Marco Noferi e Enzo Brogi, non sono mancate polemiche, soprattutto sui social, con accuse ai promotori di scarsa organizzazione. Accuse a cui ha risposto questa mattina lo stesso Brogi, non prima di aver sottolineato la grande riuscita dell’evento e le emozioni provate ieri all’interno delle navate della splendida chiesa che si affaccia sulla Setteponti.

 

 

“Ieri a Gropina ho vissuto una grande emozione – ha scritto l’ex sindaco in un lungo post su Facebook – Una Festa della Liberazione davvero speciale, rara. Le parole di Marco Noferi, dell’abate Bernardo, Sara Lucaroni e Paolo Hendel. La chiacchierata di Andrea Scanzi con Francesco Guccini. Struggenti Giampiero Bigazzi e Orio Odori. Su tutto, la magnificenza millenaria della Pieve: senza di lei tutto questo non sarebbe stato possibile. Si, ieri ci siamo voluti incontrare in un luogo speciale, che mette insieme la storia e la spiritualità – ha aggiunto Brogi – Due dimensioni di cui forse, ognuno, con le proprie declinazioni, sentiamo tutti il bisogno per muovere le enormità di un tempo attuale molto difficile”.

“Sapevamo di correre qualche rischio – ha proseguito – e ovviamente non ci è stato possibile sottrarsi a qualche giusta critica. Abbiamo ascoltato parole bellissime, ma forse non siamo riusciti a cogliere fino in fondo l’occasione di dare un respiro maggiore a riflessioni sulla resistenza umana, sulla pace, sui giovani, di temi che anche grazie ad una chiesa di Papa Francesco, le sacralità di quelle navate e la levatura culturale degli ospiti, ci avrebbero consentito di fare. Intanto ci scusiamo, sapendo con altrettanta certezza che abbiamo fatto del nostro meglio, confidando anche nel fatto che l’apertura e la solidità spirituale e storica della nostra pieve è certamente luogo di accoglienza e anche di un dibattito e di una riflessione semplice, affinché proprio lì dentro possa apprendere come elevarsi. Si, per me forse ieri è stato anche questo”.

“E quell’altare che, senza paura, in una data simbolica per la storia d’Italia, ha accolto tanti di noi, alcuni forse più avvezzi a parlare nelle piazze e nelle case del popolo, ci ha dimostrato di non temere la voce di nessun uomo che ha a cuore l’amore e la libertà” ha detto ancora l’ex consigliere regionale, che ha poi voluto ringraziare il vescovo di Arezzo Andrea Migliavacca, don Piero, il sindaco Moreno Botti “e tutti quelli del Comune di Loro Ciuffenna che ci hanno pazientemente supportato”. Un plauso poi ai “Produttori del Pratomagno” e agli “Amici di Gropina”. “Grazie a tutti voi – va aggiunto Brogi – Soprattutto a quelle centinaia di persone che non sono riuscite a entrare e neppure a raggiungere la Pieve Ci scusiamo. Non vogliamo giustificarci, ma Marco ed io non siamo organizzatori di eventi, ce l’abbiamo messa veramente tutta anche grazie all’aiuto di pochi cari amici”.

“Certo – ha ammesso l’ex sindaco – avremmo potuto fare meglio. Magari due grandi altoparlanti fuori dalla chiesa, magari una migliore concertazione con le navette e farle interrompere quando non c’era più posto, magari le prenotazioni, magari… Eh sì. Ma tutto è nato dal cuore, dalla testa e dalla generosità di chi ha pensato questa giornata, tentando di renderla ancora più unica e ricordiamocelo, organizzata con il lavoro volontario di tutti. Speriamo di poterlo fare in futuro ancora meglio. Comunque è stato un 25 aprile bellissimo!” Ha concluso Enzo Brogi.

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