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“Salviamo il ponte della Gioconda!” Entra nel vivo il progetto sul Romito

Entra nel vivo il progetto «Salviamo il ponte della Gioconda», ovvero il Romito di Laterina ritenuto da recenti studi condotti dallo storico Silvano Vinceti il ponte ritratto alle spalle della nobildonna dal sorriso più enigmatico dell’arte universale: Monna Lisa. Ha preso il via una petizione che mira a tenere alta l’attenzione su ciò che resta delle antiche arcate e a preservarle da un ulteriore degrado. E la raccolta di firme correrà su due binari: sottoscrizioni messe insieme su carta, siglando i moduli già disponibili in esercizi commerciali e negozi, nella biblioteca e nelle due sedi municipali del Comune unico, e online sulla piattaforma change.org che reca lo stesso appello dell’iniziativa. Di respiro nazionale e curata dal Comitato per la Valorizzazione dei Beni Storici Culturali e Ambientali e dall’associazione La Rocca Aps, l’istanza sarà indirizzata all’assessore regionale alle Infrastrutture, Mobilità e Governo del territorio Stefano Baccelli e alla Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per le province di Siena, Grosseto e Arezzo.L’obiettivo è mettere in sicurezza l’arco superstite del collegamento tra le due sponde dell’Arno per evitare che crolli.

 

 

«Sarebbe una perdita inaccettabile», viene sottolineato dagli organizzatori convinti dell’inestimabile valore storico e artistico della infrastruttura che può trasformarsi in un richiamo fortemente attrattivo per il turismo nella zona. E del resto l’annuncio della scoperta, il 3 maggio dello scorso anno durante una conferenza stampa a Roma, ha suscitato profondo clamore e interesse tanto da aver ottenuto quasi un migliaio di servizi giornalistici, televisivi e sul web di media in Italia, in vari Paesi Europei, negli Stati Uniti e persino in Cina, Arabia e Oceania. Un lancio promozionale e mediatico di alto profilo per richiamare visitatori che potrebbero fare un tuffo nel passato fino agli inizi del 1500 e scoprire in virtù delle ricostruzioni virtuali come si presentò quell’opera agli occhi di Leonardo Da Vinci. Per il momento siamo solo all’ipotesi progettuale, ma forse, grazie alle opportunità della realtà aumentata, si potrà parlare con i viaggiatori dell’epoca che percorrevano la strada da Firenze ad Arezzo e con il protagonista indiscusso del Rinascimento. Il Genio fiorentino infatti frequentò quest’angolo di Toscana all’inizio del XVI secolo, ospite a Fiesole di uno zio sacerdote, e restò ammirato dal suggestivo paesaggio delle Balze e dal Romito che stando alla ricerca documentale, iconografica e basata anche su rilievi topografici con i droni, poi fu immortalato nella tavola ad olio diventata la più famosa del pianeta.

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