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Se n’è andato Giovanni Kostner, bandiera azzurra…

Lo ricordo in campo, elegante, tecnico, mai un pallone buttato via in un tempo in cui si chiedeva al difensore di rompere il gioco e poco più. La bella maglia azzurra fasciata sul corpo atletico e la classe cristallina di un ragazzo sbocciato precoce alla vecchia scuola del “Galli” e che poi aveva preso il volo, forse meritando di più. Dopo l’esordio giovanissimo nella Sangio, il passaggio alla Fiorentina con belle partecipazioni al torneo di Viareggio che, al tempo, era tanta tanta roba. Le soglie della prima squadra viola, poi la Reggina, l’Ancona e il ritorno a San Giovanni nella squadra allenata da Maurilio Prini. Fino a divenire una colonna autentica degli azzurri passando da Michelotti a Sessa, da Mari a Corghi fino a Silvano Grassi e a quella squadra che rivide la terza serie nazionale dopo oltre un ventennio, l’epopea del presidente Ivo Giorgi.
Il torneo di C 1971-72 fu anche l’ultimo giocato in azzurro dal nostro caro “Nanni” che finì la sua carriera a Poggibonsi. Partito centrocampista era col passare degli anni arretrato fino ad interpretare il ruolo di libero in chiave moderna, con stile ed eleganza giocando ogni pallone (oggi si direbbe ripartire dal basso). Dopo alcuni anni in panchina ha dedicato molto del suo tempo al settore giovanile della Sangio e, in sede, era un prezioso e indispensabile punto di riferimento per tutti .
San Giovanni piange oggi una delle sue bandiere sportive più fulgide, ed un caro amico per tutti. Di famiglia con origini altoatesine, Kostner era nato nel 1940. Un abbraccio alla moglie, alle figlie, al figlio ed un altro grande che ci lascia. La salma sarà esposta da oggi alla chiesa di Santa Lucia. I funerali domani alle 15 in San Lorenzo.

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