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Cinque giorni di chiusura forzata per il Dolceverde. Il titolare: “Ho dovuto reinventare il lavoro”

Nella notte tra sabato e domenica, i Carabinieri della Compagnia di Arezzo, in collaborazione e sinergia con la della Guardia di Finanza, hanno proceduto al controllo di alcuni locali del territorio. Uno di questi, che avrebbe dovuto essere aperto solamente per effettuare una serata di ristorazione, è stato sanzionato amministrativamente e ne è stata disposta la chiusura ai sensi della normativa anti Covid-19. I militari, giunti nel locale in tarda notte, hanno verificato e riscontrato che all’interno vi erano numerosi clienti che ballavano, assembrati e senza mascherina.
Il locale è il Dolce Verde di Castiglion Fibocchi, frequentato anche da molti ragazzi del Valdarno. Dovrà rimanere chiuso per cinque giorni e il gestore Tito Ghezzi, questa mattina, ha rilasciato alcune dichiarazioni al quotidiano La Nazione. “È vero ho sbagliato – ha detto – ma il Dolceverde è l’unico locale che offre divertimento Covid free. Ho dovuto reinventare il lavoro, le discoteche sono chiuse e per ora senza prospettive: da qui le cene in musica al Dolceverde. Proprio come quella di sabato – ha aggiunto -. I tavoli sono allestiti in giro per il locale all’aperto e nonostante non sia necessario il Green pass lo chiediamo lo stesso. Si entra solo col certificato verde e chi ne è sprovvisto può sottoporsi al tampone rapido grazie alla presenza fissa degli operatori della Croce Rossa. Non c’è posto più sicuro del Dolceverde per i ragazzi è totalmente covid free”. Ha però ammesso l’errore e l’impossibilità di controllare che tutti i commensali restassero seduti durante la cena di sabato. “Dopo la chiusura per 5 giorni e la sanzione mi prendo un weekend di riflessione – ha aggiunto a La Nazione – ma dall’11 settembre tornerò a proporre le cene col green pass. Magari ne approfitteremo per rivedere il Prefetto e fare il punto sulla situazione. Io ho sempre promosso il vaccino e una campagna di sensibilizzazione tra i giovani”.

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