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Colpo notturno in una pelletteria nell’area industriale di Bomba a Cavriglia. Azione fulminea. I malviventi hanno agito in appena 4 minuti

Aziende valdarnesi di pelletteria ancora nel mirino dei ladri che colpiscono o tentano di farlo con cadenza sempre più ravvicinata. A distanza di una decina di giorni dall’ultimo raid non andato a segno a Piandiscò, giovedì scorso, a tarda notte, una banda di malviventi è entrata in azione nell’area industriale di Bomba nel territorio di Cavriglia. Un’incursione pianificata nei minimi dettagli e stavolta nel sacco sono finite borse e valigie griffate per un valore di diverse migliaia di euro. Nulla è stato lasciato al caso dai soliti ignoti che, probabilmente, avevano studiato il piano in ogni sua parte così da poter operare indisturbati e garantirsi successivamente la via di fuga migliore possibile.

 

 

A quanto si è appreso il commando sarebbe arrivato nel polo produttivo a due passi dalla centrale Enel di Santa Barbara attorno alle 3,30 per muoversi con il favore delle tenebre e senza gli occhi indiscreti di possibili automobilisti di passaggio lungo la Provinciale della Miniere, che costeggia gli stabilimenti. Servendosi di due furgoni rubati poco lontano, il gruppo ha sbarrato le due vie di accesso alla fabbrica presa di mira, mentre nel frattempo altri complici a bordo di un terzo veicolo, pure questo sottratto al legittimo proprietario, hanno sfondato il cancello di ingresso della ditta e sono penetrati all’interno dei locali dove si trovava la merce di pregio già pronta per la spedizione.

Portata all’esterno, la refurtiva è stata caricata su un quarto furgone «prelevato» dal parcheggio del vicino centro cottura. Si è trattato di un’operazione fulminea e non solo per i tempi impiegati per il trasbordo del materiale perché, stando alla ricostruzione, il colpo si è consumato nel giro di appena quattro minuti. E che sia stato preparato a tavolino lo dimostra anche il modo scelto dagli autori per far perdere le proprie tracce, mentre risuonavano gli allarmi e stavano affluendo sul luogo della razzia le pattuglie delle forze dell’ordine.

Per evitare di essere intercettati e depistare gli inseguitori, i ladri hanno tagliato la recinzione che delimita il confine dell’ex bacino lignitifero e imboccato una delle tante strade bianche di collegamento al resto della vallata e in particolare al versante fiorentino, non prima di aver richiuso il varco alle loro spalle con una catena. Non li ha fermati lungo il tracciato scelto per dileguarsi neanche un fosso, riempito, forse nelle ore antecedenti, con terra e cordoli di marciapiede, questi ultimi recuperati nel cantiere del Comune situato nelle vicinanze. Arrivati sul posto, i Carabinieri hanno raccolto i primi elementi, verificate eventuali tracce e acquisito le immagini di videosorveglianza della rete comunale e delle telecamere private delle varie imprese. Filmati in grado di fornire informazioni utili a rintracciare i responsabili.

L’episodio cavrigliese viene anche comparato con i precedenti avvenuti sull’altopiano. Oltre al tentato furto di fine febbraio a Piandiscò, poche settimane prima erano state «visitate» altre due pelletterie, una sempre nel centro piandiscoese e l’altra a Castelfranco di Sopra.

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