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Guardia di Finanza: nuovi sviluppi per l’operazione “Ursula”. Recuperato a tassazione oltre 1 milione e 700 mila euro

Nuovi sviluppi dell’operazione “Ursula” messa a segno dalla Guardia di Finanza della Compagnia di San Giovanni. Nel dicembre scorso l’inchiesta portò agli arresti domiciliari un imprenditore valdarnese accusato di essere al timone di una serie di società fantasma create per mettere a segno una maxi frode fiscale da più di 10 milioni di euro.
Da allora i finanzieri hanno proseguito gli accertamenti e ricostruito la base imponibile sottratta a tassazione ai fini delle imposte sui redditi, risalendo a 1,7 milioni di euro, fuoriusciti dalle “casse” di 14 società, che lo stesso indagato amministrava attraverso “prestanome”.
Alle Fiamme Gialle, infatti, non era sfuggito l’alto tenore di vita dell’imprenditore e dei propri compari, non giustificato dagli esigui redditi di lavoro dichiarati. Grazie a verifiche documentali molto complesse, per il numero delle aziende coinvolte e per il giro di fatture false emesse è stato possibile scoprire che il principale indagato attingeva somme dalle società in cui non aveva alcun incarico o ruolo legalmente rivestito.
Simulando pagamenti o giroconti infra societari, anche verso l’estero, alcuni dei proventi sono stati spesi, con assegni o contanti, per acquistare abbigliamento di note griffe di lusso e dispositivi elettronici di ultima generazione.
Al termine delle indagini è stata disarticolata un’associazione per delinquere composta da 7 persone specializzate nel compiere reati fiscali, societari e fallimentari che, complessivamente, attraverso le società “cartiere” o “fallite” ha sottratto a tassazione redditi per oltre 14 milioni di euro.

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