Il comune di Cavriglia si è aggiudicato il bando da 20 milioni di euro per la riqualificazione dei borghi. In Toscana erano 42 i progetti presentati e la scelta è caduto su quello di Castelnuovo dei Sabbioni. La storia di questo paese abbandonato è unica in Italia. Un tempo vi era un castello antichissimo, ricostruito più volte nei secoli. Durante la sua lunga e dolorosa storia, sono innumerevoli e sanguinosi gli episodi che lo hanno contraddistinto: su tutti una terribile strage messa in atto dai Pazzi nel 1267, che massacrarono gli abitanti maschi della rocca e un altro eccidio, nello stesso punto, avvenuto il 4 luglio 1944 durante la seconda guerra mondiale. La storia di Castelnuovo però non è solo intrecciata alle guerre ed alle stragi, ma anche all’estrazione di un carbonfossile povero, la lignite xiloide, la cui coltivazione venne avviata a metà ottocento e mutò la storia del paese e del territorio. Per cento anni lo scavo venne effettuato in galleria e garantì lavoro anche a 5000 maestranze contemporaneamente. Poi, dal 1956, nell’ottica di far ripartire l’Italia dopo la guerra, il progetto Santa Barbara avviò lo scavo della lignite a cielo aperto e in circa 40 anni, 450 milioni di metri cubi di terra furono sbancati da Enel, titolare della concessione per estrarre carbone. Furono demoliti paesi, case, chiese e un castello, ed anche Castelnuovo, sull’orlo del cratere lunare venutosi a creare durante gli scavi, ormai rischiava di franare. Così l’intero abitato venne ricostruito in un’altra area vicina, Camonti e Castelnuovo, dopo secoli di storia, fu progressivamente evacuato e definitivamente abbandonato alla fine degli anni settanta.
Il video del comune di Cavriglia realizzato per la vittoria del bando