Sono piĆ¹ di cento i “Tabernacoli” a Montevarchi, alcuni collocati nei punti piĆ¹ nascosti, ma non per questo meno affascinanti. Testimonianze del culto popolare e del sentimento religioso della popolazione, il circuito dei madonnini ĆØ stato riscoperto negli ultimi anni grazie ad una serie di iniziative organizzate dal Club Alpino Italiano del Valdarno Superiore in collaborazione con lāAvis e la Cooperativa Itinera Certa, che ha allestito un vero e proprio “tour” alla scoperta dei “Madonnini”. I tabernacoli ancora oggi sono oggetto di devozione popolare, I fedeli vi depongono fiori e lumi e nel mese di maggio molti si riuniscono davanti alle immagini di Maria e dei Santi per recitare il rosario, alimentando cosƬ unāantica tradizione. Nel comune di Montevarchi sono 130 e la maggior parte delle immagini sacre sono targhe in maiolica della manifattura Ginori.
Ecco alcuni dei tabernacoli disseminati nella cittĆ di Montevarchi
MADONNA COL BAMBINO (foto1)
Il tabernacolo con la āMadonna col Bambinoā si trova nel cuore di Montevarchi. Come ricorda Federica Tiripelli, della Cooperativa Itinera Certa, che ha scritto una pubblicazione sul circuito dei Madonnini, ĆØ collocata infatti nel cuore della cittĆ , nel costolone della volta a botte della Porta del Cancelliere, in via Isidoro del Lungo. La cinta muraria fu edificata bel XIIIĀ° secolo e ricostruita nella prima metĆ del XIVĀ° secolo per proteggere gli avamposti territoriali dagli assalti di Lodovico il Bavaro, quando Montevarchi passĆ² sotto il dominio fiorentino. La pittura rappresenta la Madonna col Bambino e come scrive nella sua pubblicazione la Tiripelli il cattivo stato di conservazione non consentono una facile lettura. Comunque stilisticamente lāopera dovrebbe risalire alla prima metĆ del XVĀ° secolo. Lāimmagine era protetta da uno sportello con vetro di cui perĆ² attualmente rimangono solo le cerniere nel muro. Negli anni ā90 il Palazzo della Cancelleria, che ospita il tabernacolo, fu restaurato, ma lāimmagine sacra non ĆØ stata oggetto di nessun intervento.
MADONNA DEL ROSARIO (foto2)
Il tabernacolo con la āMadonna del Rosarioā si trova in via Stelo, a due passi dalla stazione ferroviaria e dal cimitero comunale. Rappresenta un rilievo in maiolica della Manifattura Ginori. Si tratta, probabilmente, di un policromo del XVIXĀ° secolo, con una nicchia a forma di arco centinata in parete. La Madonna ĆØ raffigurata su una nuvoletta con accanto gli angioletti. Ha il mantello blu e un vestito giallo a fiori. Ricordiamo che i tabernacoli hanno unāorigine classico-pagana, in quanto derivano dalle aediculae e dai sacella compitalia, piccole costruzioni in cui erano conservate e venerate, ai tempi dei Romani, le immagini dei lares, numi protettori della casa e del focolare domestico. Questāantica tradizione continuĆ² poi a svilupparsi nel Medioevo, in particolare nellāambito delle numerose confraternite e compagnie sorte in ogni parrocchia nei secoli XIV e XV. Lāorigine della Madonna del Rosario ĆØ attribuita allāapparizione di Maria a San Domenico nel lontano 1208 a Prouille, nel primo convento da lui fondato. La Festa in suo onore viene celebrata dalla chiesa cattolica il 7 ottobre di ogni anno.
MADONNA DELLāUCCELLINO (foto3)
Il tabernacolo con la āMadonna dellāUccellinoā si trova a due passi dalāovale del centro storico di Montevarchi, in piazza Garibaldi. Lāedicola in pietra, come ricorda nel suo libro Federica Tiripelli, presenta una base sorretta da due mensole a voluta e una cornice che termina con una croce in pietra. Il tabernacolo ĆØ protetto da una grata in ferro e la nicchia ospita un rilievo della Madonna col Bambino. Maria ha i capelli raccolti e indossa un vestito semplice che forma una serie di pieghe. Tiene tra le braccia un Bambino il cui sguardo ĆØ rivolto verso un uccellino appoggiato sul dorso della sua mano. Le teste sono incorniciate dai fiori. Lāedicola risale probabilmente al 1776, in quanto ĆØ ricordata nei documenti settecenteschi dellāArchivio Preunitario del comune di Montevarchi. Alcuni caratteri formali della struttura possono essere datati prima del XVIIIĀ° secolo. Il rilievo, invece, ĆØ quasi certamente un manufatto del secolo scorso, realizzato rispettando lāiconografia dellāimmagine ospitata nella nicchia in origine
MADONNA – SANTāANTONIO ABATE – ASCENSIONE (foto4)
Il tabernacolo con la āMadonna, SantāAntonio Abate e Ascensioneā si trova lungo il bivio per la Chiesa di San Marco, sulla strada che conduce a Moncioni. Raffigura la Madonna, con una statuetta in ceramica dal buono stato di conservazione, SantāAntonio Abate, un rilievo in maiolica policroma della manifattura fiorentina e lāAscensione, altro rilievo in maiolica. Il madonnino ĆØ stato edificato sicuramente prima del 1776 in quanto ĆØ citato nel āCampione delle Strade Comunali e Vicinaliā redatto in quellāanno. La struttura, in muratura, a pianta rettangolare, ha il tetto ricoperto da tegole ed ĆØ sormontato da una croce metallica. Presenta una nicchia centinata con cornice e mensola. Il restauro e la collocazione della statuetta della Madonna risale a tempi recenti. SantāAntonio Abate, protettore degli animali domestici, indossa una veste gialla e un saio marrone e si puĆ² identificare grazie a tre dei suoi tradizionali attributi iconografici: il Tau, il libro e il porcellino. Nella targa, di forma ovale, GesĆ¹, con un vestito color giallo arancio e un mantello grigio-azzurro, circondato da quattro cherubini, sale in cielo.
IMMACOLATA CONCEZIONE (foto5)
Il tabernacolo in pietra con āLāImmacolata Concezioneā ĆØ ubicato in via del Solatio a Moncioni. Eā costituito da una base a pianta rettangolare su ci poggia una lastra centinata delimitata da semipilastri scanalati che terminano con alcuni capitelli sorreggenti un arco a tutto sesto segnato da modanature. Come indica nella pubblicazione Federica Tiripelli lāimmagine, dal fondo bianco, rappresenta la tradizionale iconografia dellāImmacolata Concezione. La Madonna indossa un vestito giallo con piccoli decori policromi e un manto blu ed ĆØ rappresentata con le braccia incrociate sulla mezzaluna. Mezzaluna che fuoriesce da una nube azzurra chiara mentre calpesta un serpente. Attorno alla testa, otto stelline a rilievo disposte radialmente. Gli abitanti di Moncioni sono, da sempre, molto legati a questo tabernacolo che potrebbe risalire al sei, settecento. In effetti alcuni particolari formali, come i semipilastri scanalati risalgono, probabilmente, al XVIIĀ° secolo. Lo stato di conservazione della struttura non ĆØ per niente ottimale. Il tabernacolo presenta numerose sfaldature della pietra e la statua della Madonna evidenti cadute di smalto.
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