Ampliamento della discarica di Podere Rota a Terranuova. Prosegue il botta e risposta tra la presidente della Provincia e l’assessore regionale all’Ambiente che nei giorni scorsi l’aveva accusata di “una scarsa conoscenza della materia” e di mettere in atto un “superficiale tentativo di strumentalizzazione e di propaganda”.
La presidente Chiassai Martini definisce le dichiarazioni di Monia Monni “imbarazzanti2 e che spostano “sul piano personale e partitico la questione, con la grave accusa di “becerismo” rivolta a me e ai territori finalizzata ad “una propaganda di basso livello tipica di alcune campagne elettorali”, insinuando addirittura che tale atteggiamento appartenga ad una certa parte politica. Informo l’assessore che la contrarietà all’ampliamento della discarica, che rappresenta un divieto espressamente indicato dal piano regionale dei rifiuti vigente, è trasversale alla maggioranza dei Comuni del Valdarno e dell’Ato Toscana Sud. La Regione ascolti piuttosto le necessità dei territori prima ancora di preoccuparsi di liquidare come becerismo le legittime posizioni di questi. Del resto fu il precedente assessore regionale all’Ambiente ad invitare i territori a formulare proposte alternative valide alla mera dipendenza dalle discariche. Soluzioni che la provincia di Arezzo ha puntualmente trovato e che a quanto pare disturbano gli interessi economici di Sei Toscana e forse non solo di questa”.
Entrando nel merito degli argomenti, Chiassai Martini precisa: “E’ sicuramente vero quanto afferma l’ assessore regionale, in termini di avvio del procedimento in presenza di richieste da parte del proponente, che ricordo non è un privato, ma una società a maggioranza di capitale pubblico. CSA Impianti S.p.A. il 19 ottobre scorso ha presentato alla stampa un progetto per la realizzazione di nuovi volumi per lo smaltimento di rifiuti speciali non pericolosi. Un intervento che occuperà una superficie complessiva di 71.450 metri quadri per un investimento di ben 24 milioni di euro finalizzati, a loro dire, solo a garantire l’attività fino al 2024. Un investimento a dir poco cospicuo per un progetto di così breve respiro e da quanto da loro affermato, non solo per i rifiuti speciali, ma “necessario poiché l’esaurimento dei volumi disponibili della discarica è ormai imminente”. Magari CSAI spera che Sei, di cui casualmente fa parte, vinca il ricorso contro l’efficientamento di San Zeno, così da giustificare l’ennesimo sfruttamento del paesaggio naturale delle balze per i rifiuti soprattutto di Firenze, come avviene da 30 anni”.
E ribatte che il potenziamento dell’impianto aretino sarebbe in grado di far raggiungere l’autosufficienza, riducendo in maniera considerevole il volume di immondizia da conferire in discarica. “Non a caso Sei Toscana, interessata invece all’ ampliamento del Podere Rota, ha subito impugnato davanti al Tar il provvedimento autorizzatorio su San Zeno della stessa Regione e le delibere dell’ Ato del 2019 che si esprimevano a favore dell’efficientamento dell’impianto. Un ricorso contro il quale anche per una questione di coerenza e di rispetto dei cittadini come Provincia di Arezzo e Comune di Montevarchi ho inteso costituirmi con ricorso ad audiuvandum come hanno fatto altri Comuni”
“Mi chiedo quale sia la posizione della Regione al riguardo e se, a sua volta, si sia costituita in opposizione al ricorso di Sei contro la sua stessa autorizzazione”. In chiusura torna a chiedere quali siano le effettive volontà della Regione in materia e se intenda realmente difendere nei fatti il territorio aretino rispettando le sue stesse direttive.