Il responsabile nazionale sanità della Lega Nord Costantino Ciari di nuovo all’attacco sul fronte meningite. In Toscana ancora non si è risaliti al focolaio, al contrario di quello che accade in Veneto nove anni fa. Come ha ricordato Ciari, nel 2007, in provincia di Treviso, si è verificò il più grave episodio epidemico di meningite da meningococco C st11 avvenuto in Italia. In poco più di una settimana si registrarono ben 7 casi con 3 morti. ” Benchè si fosse a ridosso delle festività natalizie che comportano il contatto di numerose persone in spazi chiusi – ricorda l’esponente del Carroccio – la gestione dell’emergenza è stata certamente più incisiva e più oculata che in Toscana. Tant’è vero che l’epidemia venne controllata immediatamente. Vennero vaccinate ben 69.000 persone con una copertura di circa il 60% della popolazione della provincia interessata”. Sull’episodio la Regione Veneto nel 2012 pubblicò una relazione sulle procedure adottate. Una relazione di cui, a detta di Ciari, non si è tenuto conto in Toscana, dove la vaccinazione non è andata oltre il 20%. Per il leghista, quando nei mesi di marzo aprile del 2015 si sono verificati i numerosi casi di meningite C st11, sarebbe stato necessario attivarsi in maniera più intensa e prendere, magari, suggerimenti dall’esperienza del Veneto. “Quali sono i motivi per cui in Veneto nel 2007 tale epidemia fu bloccata sul nascere, mentre in Toscana ancora oggi continua a mietere vittime? – si chiede Ciari – A pensare male si fa peccato ma speso ci si azzecca. Forse la Toscana non può abbassarsi a chiedere aiuto al Veneto a guida leghista. Credo che la salute e la sanità non hanno colori. Attingere alla esperienza di chi ci ha preceduto è quello che fa andare avanti l’umanità. Se in Veneto si è vaccinato il 60% della popolazione, e qui in Toscana non si arriva la 20% – ha concluso – significa che qualcosa non ha funzionato”.