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È morto Mazzone, allenatore e gentiluomo. La cavalcata del suo Ascoli iniziò a San Giovanni nel 1971

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Poco prima del fischio di inizio del nuovo campionato ci ha lasciato anche Carletto Mazzone, personaggio indimenticabile del nostro calcio. Aveva 87 anni. In queste ore la notizia sta attraversando l’Italia e non solo e unanime è il cordoglio. Lo piangono in tanti, a partire da Pep Guardiola, il tecnico del City, che lo ricorda con affetto nella sua breve parentesi bresciana da calciatore. Lo piange Francesco Totti, che proprio con lui fece il suo esordio nella Roma e lo piange anche Andrea Pirlo, per il quale il buon Carletto gli disegnò il nuovo ruolo di regista. Ma oggi tutti ricordano un bravo tecnico, ma soprattutto una persona per bene che, dopo aver lanciato l’Ascoli nella massima serie, allenò anche la Fiorentina nei primi anni 70.

Indimenticabili le sue discussioni al Bar Marisa (allora si usava…) del Campo di Marte col suo grande amico e capotifoso Mario Ciuffi. Romano e romanista viscerale, nel corso della sua carriera lunga ed onorata ha avuto anche il privilegio di allenare la squadra del proprio cuore, quella giallorossa. Viveva ad Ascoli, divenuta la sua seconda patria, circondato da una bella famiglia e concedendosi il bagno di mare nella vicina San Benedetto.
Quando lo chiamavo al telefono, dall’altro capo della cornetta la sua inconfondibile voce e la frase immancabile …”Dimmi”. E poi alla fine…salutami Firenze”.

Indimenticabile…come la sua corsa dopo il derby fra Brescia ed Atalanta verso la curva dei tifosi bergamaschi che costrinse, obtorto collo, l’arbitro Collina a mandarlo fuori dal campo seppur controvoglia. Con il suo Ascoli, insieme al presidente Rozzi, scrisse pagine memorabili e l’ascesa dei bianconeri iniziò nel settembre del 1971 al “Fedini” di San Giovanni, allora “Comunale”, quando un goal di Bertarelli permise ai marchigiani di vincere la partita e di incominciare la corsa prima verso la serie B e poi nella massima serie nazionale. Il calcio perde un suo grande protagonista e soprattutto un personaggio indimenticabile. Ciao Carletto!

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