Cerca
Close this search box.

I produttori che aderiscono al Mercato Coperto di Montevarchi potrebbero chiedere lo stato di calamità

I cambiamenti climatici stanno creando enormi problemi ai produttori. E il Valdarno non fa eccezione. Alcuni giorni fa un gruppo di operatori aderenti alla rete d’impresa del Mercato Coperto degli Agricoltori di Montevarchi si è riunito per discutere delle criticità causate dal maltempo di questi ultimi mesi e sta valutando di richiedere lo stato di calamità. “I mesi di piogge continue hanno rallentato le semine e i lavori nei campi, già ora c’è scarsità di prodotti e si lavora in una continua situazione d’emergenza, ma se il meteo non sarà clemente nei prossimi mesi rischieremo di non aver sufficiente produzione di ortaggi e legumi locali, anche il Fagiolo Zolfino Presidio Slow Food è a rischio”, hanno detto i produttori, visibilmente preoccupati. Tutti gli anni il loro lavoro si complica. Hanno infatti ricordato che non solo devono combattere, da sempre, con il monopolio di grandi aziende che coltivano sfruttando la terra, “impoverendola con le monocolture e inquinandola con pesticidi e fertilizzanti chimici”, ma negli ultimi anni lottano anche con le conseguenze del cambiamento climatico. Le condizioni meteo avverse degli ultimi mesi, con bombe d’acqua improvvise, hanno determinato una carenza delle produzioni di frutta e ortaggi locali. Ad aprile e maggio, infatti, è piovuto praticamente sempre e ciò ha impedito di lavorare nei campi nei periodi giusti per la semina e il trapianto di quegli ortaggi che si sarebbero dovuti cogliere nei mesi estivi. In poche parole molti dei produttori del Valdarno hanno perso due mesi di lavoro.
“Ma la cosa ancora più triste – hanno aggiunto – è che nel periodo di semina del nostro Fagiolo Zolfino Presidio Slow Food, non è stato possibile operare, perciò la produzione per il prossimo anno sarà molto a rischio”. I produttori del Mercato Coperto hanno scelto tutti di produrre, seguendo i naturali cicli stagionali e in molti coltivano in regime biologico e biodinamico, ma poco si può fare quando le stagioni sono stravolte, il meteo è avverso e gli effetti dei cambiamenti climatici peggiorano ogni giorno.
“Stiamo valutando, insieme agli enti amministrativi, l’idea di chiedere lo stato di calamità per arginare almeno in parte il danno economico subito. Ma sta ad ognuno di noi prendere piena consapevolezza di tutto questo – hanno concluso i produttori – perché le nostre scelte alimentari possono fare la differenza. Stateci vicino, ascoltateci, sostenete il nostro lavoro, le nostre conoscenze e la nostra forza, sono tra le più grandi risorse che abbiamo per cercare di donare un futuro ai nostri figli, un futuro in cui potranno, con le loro azioni più consapevoli, prendersi cura di questa terra e non commettere più gli errori del passato”.

Articoli correlati

Notice: ob_end_flush(): Failed to send buffer of zlib output compression (1) in /home/valdarno24/public_html/wp-includes/functions.php on line 5420

Notice: ob_end_flush(): Failed to send buffer of zlib output compression (1) in /home/valdarno24/public_html/wp-includes/functions.php on line 5420

Notice: ob_end_flush(): Failed to send buffer of zlib output compression (1) in /home/valdarno24/public_html/wp-content/plugins/iubenda-cookie-law-solution/iubenda_cookie_solution.php on line 813